“U n rinvio è un prolungamento di attesa”. Così ha pensato il professor Caudano mercoledì sera, mentre in televisione gli sfrafalleggiava la neve di Bergamo. E “in attendere è gioia più compita”, si è subito confortato, citando a se stesso un finale splendido di Montale. Ma la poesia che meglio elogia l’attesa è certo il “Sabato del villaggio”, sicché il buon Elvio ha battezzato quel mercoledì di neve come “il più gradito giorno”. Peccato che presto lo abbia insidiato un altro pensiero, esattamente quando l’orario del recupero è stato fissato alle 19. Perché la mente gli è andata a un infaustissimo precedente: lo spareggio contro la Reggina ai tempi di Finardi subentrato al Vava. Un diluvio di giugno che aveva spostato il match dal dopocena della domenica al tardo pomeriggio del lunedì. Allora, Caudano aveva opinato entro sé medesimo che, nella tregenda, i nerazzurri avrebbero vinto, mentre poi il dolce tramonto di quasi estate, il giorno dopo, era stato più adatto a una squadra meridionale come quella ospite. Anche la neve di mercoledì gli pareva propizia. Lo rimandava oltretutto a una famosa sfida di Coppa Italia vinta a Bergamo sul Cagliari, dopo che i tifosi di entrambe le fazioni avevano spalato il campo. Cose da calcio diverso. Da calcio pane e salame. Ora, i rigidi protocolli Uefa certo non avrebbero mai permesso l’entrata in azione degli ultras.