L’Atalanta, Gosens e Vlahovic. Il prof. Caudano e le riflessioni sul calcio: chi ha i debiti compra, chi fa utili vende

storia.

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M attina livida, roba da gennaio. Un cielo di ghisa, a guardare fuori dalla finestra della cucina. Il professor Caudano entrerà alla terza ora e sta ricevendo il ragazzo della caldaia, per il controllo biennale. Un tipo rasato, tatuato e chiacchierone. Il tempo, la pandemia, la notizia che, purtroppo, c’è un pezzo da cambiare e saranno cento euro in più, rispetto alla semplice revisione.

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“Tanto, noi non capiamo niente”, pensa fra sé Caudano. “Speriamo che il ragazzo sia onesto, perché può dirmi qualsiasi cosa”. Lo lascia un attimo. Deve finire di preparare del materiale per la scuola, al computer. Computer nuovo, perché il precedente giusto domenica aveva iniziato a fare le bizze e non c’era stato nulla da fare. Continuava a uscire la maledetta rotellina che girava, girava, e il pc era lentissimo, quando pure arrivava a compiere l’operazione richiesta. Chiamato tecnico, ricevuta ferale notizia. Ora Caudano guarda il suo nuovo macchinismo, pensa a quanto gli è costato e sospira: “Tanto, noi non capiamo niente… Viviamo in un mondo di cose che ci sfuggono, su cui non abbiamo il minimo dominio”. Scarica il testo che gli serve, ne fa un documento, lo invia in Classroom, torna in cucina. “Oggi, sa, sono su di giri”, sbotta il ragazzo, vedendolo ricomparire. “Magari lei non segue il calcio, vedo che ha tanti di quei libri… Ma io sono Juventino e, magari lei non lo sa, ma abbiamo appena comperato il centravanti più forte che giochi in Italia. Uno che a breve sarà tra i più forti d’Europa”.