L’Atalanta ritrova il Monza. I brianzoli e la storia di un inseguimento alla Serie A durato 70 anni (e tanti flop in extremis)

storia.

Lettura 7 min.

C osa hanno in comune Castellini, Buriani, De Vecchi, Antonelli (padre), Terraneo, Tosetto (il Keegan della Brianza), De Nadai e Braida, tutti giocatori con fior di trascorsi nella seria A a cavallo tra gli anni ’70 e ’80? Hanno tutti giocato nel Monza. Anzi, hanno tutti fallito la promozione in massima serie in maglia biancorossa, in più e più riprese e quasi sempre in modo più che rocambolesco. Non è un caso che in “Agenzia Riccardo Finzi, praticamente detective”, film del 1979 uscito poche settimane dopo la sconfitta nello spareggio col Pescara a Renato Pozzetto scappi un “Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in serie A”. L’impresa l’ha centrata, manco a dirlo, Silvio Berlusconi che dopo aver portato il Milan ai vertici mondiali ha trovato un nuovo giocattolino e l’ha messo in mano al fedelissimo e monzese doc Adriano Galliani che proprio con i brianzoli (dei quali è sempre stato tifosissimo) ha mosso i primi passi da dirigente nei primi anni ’80. Ma prima la storia dei biancorossi registra un’incredibile serie di fallimenti a tanto così dal traguardo: una vicenda che parte da molto lontano.