L’Atalanta ritrova la Salernitana: squadra dai mille derby campani (e anche uno, quasi, tra Gasp e Sartori)

storia. La storia di Dino Nikpalj

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I n qualche cosa Bergamo e Salerno sono simili. Tanto per cominciare nella grandezza del capoluogo, poco più di 120mila il nostro, 126mila quello campano. Entrambi sono però relativamente piccoli rispetto a province che superano tranquillamente il milione e 100mila abitanti. Ma c’è una cosa che calcisticamente parlando le rende parecchio differenti, pur potendo contare entrambe su tifoserie decisamente fedeli e appassionate: l’Atalanta è supportata praticamente in tutta la provincia, la Salernitana prevalentemente nel capoluogo e in alcune determinate aree geografiche, Cilento, entroterra e persino Basilicata. Più ci si avvicina al napoletano e più il consenso precipita, non necessariamente a favore degli azzurri. Anzi.

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Per carità, club juventini, milanisti e interisti ci sono anche nella Bergamasca (e pure uno napoletano e uno romanista, a dirla tutta), ma in questo caso la questione è differente. Molto differente. In provincia di Salerno si tifano sì altre squadre, ma del posto: il che ha frammentato in maniera notevole il panorama, senza contare che a una sessantina di chilometri ci sta pure Napoli che da sempre ha “cannibalizzato” il tifo campano, Salerno compresa.