L’Atalanta a Torino: storia del Filadelfia, uno stadio diventato leggenda del calcio

storia. La storia di Dino Nikpalj

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L a lista è lunghissima e il rischio, anzi la certezza, è quello di lasciare fuori qualche nome. Ma possiamo partire da uno decisamente significativo e in qualche modo legato all’Atalanta. Nel senso che la società nerazzurra l’ha fortemente inseguito lo scorso calciomercato salvo poi arrendersi davanti alla sua professione di fede granata: sì, è Alessandro Buongiorno, classe 1999, nuovo simbolo e capitano del Torino. Calcisticamente è un figlio del Filadelfia, la storia del mito granata. Per raggiungerlo basta fare 700 metri a piedi dal vecchio Comunale che stasera ospita l’Atalanta, ora ribattezzato Olimpico Grande Torino: il cuore di una squadra che ha nel suo Dna passioni e tragedie in ugual misura è tutto qua, al “Fila”. Da Superga a capitan Ferrini passando per Gigi Meroni, solo per fare qualche nome. Nella sua storia il Toro ha giocato in diversi stadi cittadini: al velodromo Umberto I, nella piazza d’armi, allo stradale Stupinigi e al Motovelodromo di Corso Casale. Poi nel 1926 lo spostamento al Filadelfia, dove nascerà la leggenda del Grande Torino, quello degli invincibili. Fino al 1958 i granata giocheranno ininterrottamente qui e questo lo rende ancora speciale. Ed è su queste gradinate che arriva anche il primo campionato vinto, stagione 1927-28 con il trio delle meraviglie Baloncieri-Libonatti-Rossetti.