L’Atalanta torna al Mapei, lo stadio dei primi brividi europei. E lo stadio che, nel cuore dell’Emilia, è da sempre conteso

storia.

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C i abbiamo perso solo due volte, l’ultima è stata dolorosissima: la finale di Coppa Italia del maggio 2021, vinta 2-1 dalla Juventus. E lì è un po’ finita la poesia del Mapei stadium di Reggio Emilia, il nostro teatro dei sogni, quello dove abbiamo travolto 3-0 l’Everton in una delle partite più belle della storia nerazzurra e capito che in Europa potevamo starci. Quello dove abbiamo conquistato la prima, storica, qualificazione alla Champions League in una domenica sera di maggio, con la pioggia e le lacrime di gioia che non si distinguevano più, in una partita surreale dove il Sassuolo giocava in trasferta nel suo stadio. Oddio, suo… Ecco, questo è il punto e a Reggio Emilia avrebbero qualcosina da ridire. Intendiamoci, tutto regolare: business is business direbbero i Gordon Gekko della pianura padana, oppure “pecunia non olet” i romani che hanno capito tutto sempre prima degli altri e che, tra le altre centinaia di città, hanno pure fondato Reggio Emilia. Non a caso ha l’inequivocabile Spqr nello stemma cittadino bianco con croce rossa e in origine si chiamava “Regium Lepidi” dal nome di Marco Emilio Lepido, pretore della gens emilia.