Le provinciali decadute/7 L’Ancona, dai trionfi bergamaschi con Cadè ai mille fallimenti. E ora le nozze col Matelica

storia.

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I mmaginate che un (brutto) giorno per salvarvi o tornare nel calcio che conta dobbiate fondervi con una società minore della provincia. La cosa è successa per esempio al glorioso Vicenza fu Lanerossi che si è dovuto maritare con il Bassano di Renzo Rosso, patron di Diesel, ma pure alla Spal con la Giacomense, squadra di Masi San Giacomo, frazione di Masi Torello che di suo fa 2.306 abitanti, meno della capienza dello stadio che almeno a 2.500 ci arrivava. Ecco, c’è chi è persino dovuto andare fuori provincia per tornare nel calcio che conta, almeno in una dignitosa Lega Pro per provare a rimettere la testa tra i cadetti e poi, chissà. Matelica si trova in provincia di Macerata, conta poco più di 9.000 abitanti e la scorsa stagione era in terza serie per la prima volta nella sua centenaria storia in mezzo a squadroni come Padova, Modena, Triestina, Perugia, Sambenedettese, Mantova e Arezzo e si è tolta pure lo sfizio di arrivare al primo turno dei playoff. Considerando che la Maceratese vegeta in Promozione è di fatto la squadra più prestigiosa della provincia, al punto che il campionato l’ha giocato all’Helvia Recina, lo stadio del capoluogo: il “Giovanni Paolo II” con i suoi 1.200 posti non era proprio a norma per la terza serie. Poi però ad un certo punto i conti cominciano a non tornare e mantenere a certi livelli una squadra diventa difficile e quindi si parte alla ricerca di aggregazioni o fusioni, complice anche la difficile situazione post-Covid. La strada più ovvia è quella con la Maceratese e viene percorsa a fondo, poi però tutto finisce a gambe all’aria ed ecco il colpo di scena: si resta nelle Marche, ma si va ad Ancona. Sì, perché il capoluogo regionale non ha più una squadra professionistica dal fallimento del 2017 e dalla ripartenza dell’Anconitana dalla prima categoria: da allora ha conquistato due promozioni arrivando così in Eccellenza ma fermandosi lì, un gradino sotto la D.