Le provinciali decadute/9 La Pistoiese, dalla serie A al crollo. La combine con l’Atalanta, il sogno ripescaggio (in C)

storia.

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E per festeggiare il secolo di vita che c’è di meglio di una bella retrocessione in serie D? Ma una roba fatta bene, senza manco passare dai playout visto che sei staccato la bellezza di 12 punti dalla quartultima e sopra gli 8 vai giù direttamente. Ecco, se proprio si vuole cercare un lato positivo, in una terra che fa del campanile una propria ragione di vita, almeno si è retrocessi in ottima compagnia con gli odiatissimi vicini di provincia della Lucchese e un Livorno ormai in caduta verticale. Ma di certo la Pistoiese d’arancio vestita pensava a un altro epilogo per i suoi primi cent’anni nel calcio, e invece ora è lì, con un piede e mezzo in quarta serie visto che la graduatoria provvisoria dei ripescaggi la dà prima delle non ammesse. La sola speranza (mors tua vita mea…) è che la posizione di qualche squadra davanti scricchioli durante la verifica della documentazione richiesta per il ripescaggio in Lega Pro. Si vocifera che il Fano, per esempio… Ma a Pistoia non si fanno tante illusioni visto l’andazzo di questi anni. Del resto la storia calcistica di questa graziosa cittadina a pochi chilometri da Firenze è di quelle in punta di piedi, raccolta verrebbe da dire: come i monumenti della sua bellissima piazza Duomo. In pratica da queste parti si è ballato poche stagioni, una persino in serie A e tuttora indimenticabile nonostante l’esito finale abbastanza disastroso. Ma prima di arrivare a quel campionato 1980-81, il primo dalla riapertura delle frontiere (e la cosa avrà il suo peso anche in quel di Pistoia), bisogna fare un passo indietro agli anni ’70 e ad un personaggio il cui soprannome dice molto se non tutto: il faraone.