L’estate di Caudano, tra letture e Atalanta. E anche Petrarca diventa nerazzurro

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«L eggi molto, leggi sempre. Per te, dovrà essere naturale come respirare. La differenza, in un insegnante di materie umanistiche, e forse non solo, la fa la lettura. Non credere mai agli aggiornamenti proposti dalla scuola, alle innovazioni didattiche che sono riverniciature terminologiche dell’ovvio. Tu leggi. Saggi, narrativa, lingue antiche, lingue straniere. La differenza fra un uomo che legge e uno che non legge è abissale. Figurati se, poi, si tratta di insegnanti». Quando era andato all’Università di Perugia, dove si era laureato con lui tre anni prima, a comunicargli di aver passato il concorso ordinario per la scuola superiore, queste erano state le parole con cui lo aveva congedato il suo maestro, un anziano docente di grammatica greco-latina. E il professor Caudano non le ha mai dimenticate.