Lettera a Ilicic. «Tu, Bergamo, l’Atalanta. Bentornato Josip, ci hai insegnato, ancora una volta, a sorridere. E a non mollare»

Articolo.

Lettura 3 min.

C iao Josip come stai? Te lo chiedo, ma in fondo la risposta già la so. L’ho letta sul tuo volto mercoledì sera. L’ho vista in quei tuoi occhi sorridenti, nel tuo ghigno beffardo dopo che il tuo tiro scheggiava il palo.. . Ti scrivo oggi, ma avrei voluto farlo già da tempo. Magari a marzo dopo la notte magica di Valencia dove tu sei stato l’eroe indiscusso di Champions, diventando il nostro Re di Coppe, scrivendo nella storia dell’Atalanta un capitolo indimenticabile che ci ricorderemo per tutta la vita. O forse ti avrei dovuto scrivere in agosto quando non hai potuto scendere in campo per goderti quel traguardo incredibile e prestigioso, raggiunto anche grazie a te (forse soprattutto). Potevo farlo sì, magari per darti un po’ di conforto e farti capire come io, insieme a migliaia di tifosi nerazzurri, ti ero vicino testimoniandoti il mio grande affetto. Però in realtà quello non era il momento opportuno.