L’Udinese e quel percorso che ha «anticipato» l’Atalanta in Europa (con ultimo gol del bergamasco Lazzari)

storia.

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E’ spesso indicata come un modello da imitare, una provinciale che ha vissuto i suoi anni di gloria centrando in più riprese la qualificazione europea. Ecco, cominciamo subito a chiarire che, per quanto riguarda la Champions, l’Atalanta ha già ampiamente superato quell’Udinese che speriamo non ci rovini il pranzo. I nerazzurri possono già vantare tre partecipazioni ai gironi mentre i friulani solo una, essendo andati a sbattere per due volte (altri tempi, altre formule) contro lo scoglio dei preliminari. Vero che complessivamente quelli di Udine hanno un numero decisamente più sostanzioso di partecipazioni europee: 14 in tutto contro le 9 nerazzurre, contando anche gli sfortunati playoff di Europa League con il Copenaghen. La storia dell’Udinese è a suo modo curiosa: il suo ritorno nel calcio che conta è datato 1979, con due promozioni consecutive dalla C alla A guidata da Massimo Giacomini. Due campionati stravinti rispettivamente con 8 punti di vantaggio sullo Juniorcasale il primo e 6 sul Cagliari il secondo. I friulani mancavano dai cadetti da 14 anni e da 18 dalla massima serie e quel ritorno diventa anche il riscatto sportivo di una terra martoriata dal terribile terremoto del 1976: l’arcata modernissima della tribuna del nuovo stadio Friuli ispirata al gateway arch di Saint Louis nel Missouri è il simbolo della riscossa di un popolo. E pazienza che i lavori fossero cominciati 3 anni prima del sisma in mezzo ai soliti italici problemi e che durante il match inaugurale del 26 settembre 1976 la terra tremi ancora: Udine e il Friuli hanno voglia di ricominciare, tanta, e il calcio diventa una bandiera. La società è in mano a Teofilo Sanson, patron del colosso dei gelati, la squadra vince tutto quello che c’è da vincere: campionati, coppa italia di C, torneo anglo-italiano e pure la Mitropa cup. Le strisce bianconere sulla maglia hanno lasciato spazio a un solo inserto verticale modello Ajax, un look aggressivo per una realtà che non vuole essere solo di passaggio.