Milan Atalanta -1: la storia. La domenica da star di Nando Coppola: ipnotizza Pirlo e a S. Siro arriva una storica impresa

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Q uella volta lo sgambetto era valso la qualificazione in Champions, questa volta la posta in palio è molto più alta: lo scudetto numero 19 dei rossoneri, un altro passo verso la doppia stella. Domenica 30 marzo 2008, stadio Giuseppe Meazza, il Milan campione d’Europa e pure del mondo (trofeo conquistato a dicembre 2007 superando in Giappone il Boca) è alla disperata ricerca di un posto nella coppa dalle grandi orecchie. L’ha vinta l’anno prima ad Atene nella rivincita dell’assurda finale persa nel 2005 con il Liverpool, ma è anche appena uscito dal torneo dopo aver subito un terrificante uno-due negli ultimi minuti in casa dall’Arsenal. Il quarto posto, l’ultimo utile per la qualificazione ai preliminari di Champions, è a 4 punti: lo occupa la Fiorentina di Prandelli, lanciata a tutta forza anche in Coppa Uefa. Ha appena superato gli ottavi di finale ai rigori con l’Everton, passerà anche i quarti con il Psv Eindhoven, salvo cadere poi in semifinale con i Rangers, ancora dagli 11 metri. L’Atalanta in quella 31ª giornata di campionato se ne sta in un comodo centroclassifica: prima della trasferta a San Siro ha 38 punti, 11 in meno dei rossoneri ma 10 in più dalla zona retrocessione. Una pacchia, insomma. In panchina c’è Gigi Delneri che ha raccolto il testimone da Stefano Colantuono, protagonista dell’8° posto della stagione precedente, quella del centenario: nonostante un contratto appena rinnovato ha però lasciato la guida dei nerazzurri per accettare quella del Palermo di Zamparini. Delneri è invece reduce da una retrocessione con il Chievo, ma la scelta cade ugualmente su di lui. Il girone d’andata si chiude a ridosso della zona Uefa, quello di ritorno va decisamente peggio. Ma il vero dramma è un altro: il 16 gennaio il presidente Ivan Ruggeri viene colpito da un’emorragia cerebrale che lo riduce allo stato vegetativo. La morte lo coglierà 5 anni dopo.