A talanta-Cagliari, 1977. No, non lo spareggio di Genova. Troppo facile. Per arrivarci entrambe le squadre hanno dovuto attraversare un campionato di serie B parecchio complicato, dove per tutta la stagione si sono alternate in cima alla classifica Lanerossi Vicenza e Monza, con le fugacissime parentesi del Modena (alla 3ª giornata) e del Como. Dietro, una bagarre unica durata la bellezza di 38 giornate, con i sardi, i nerazzurri di Titta Rota, il sorprendente Pescara del bergamasco Cadè e per qualche giornata pure i lariani e il Lecce. Emblematica la classifica prima del fischio d’inizio (ore 15, ça va sans dire) della partita del 27 marzo 1977 tra nerazzurri e sardi al Comunale di Bergamo, giornata numero 26 del campionato: Monza e Lanerossi 34 punti, Como 33, Pescara 32, Atalanta e Cagliari 30, Lecce 29. Posti disponibili per la serie A, tre, punti per la vittoria, due. Come gli scontri diretti in calendario quel turno, a Bergamo e anche a Como dove è attesa la capolista Monza. L’Atalanta di Titta Rota è reduce dallo scivolone 1-0 in quel di Avellino, dove la rete dei biancoverdi l’ha segnata pure un bergamasco, Rino Gritti da Verdello, per la gioia di quel Corrado Viciani, il profeta del gioco corto con la Ternana, a fine anni ’60 per mezza stagione anche fugacemente sulla panchina nerazzurra. I sardi sono invece guidati da Lauro Toneatto, un autentico “sergente di ferro” che passerà tutta la sua vita ad allenare squadre in serie B. Con alterne fortune. La domenica precedente avrebbero vinto 1-0 in casa con il Lecce, peccato che un’arancia lanciata dagli spalti abbia centrato in pieno il salentino Cannito: il giudice sportivo dà il 2-0 a tavolino agli ospiti e quei 2 punti in meno alla fine saranno decisivi per le sorti dei rossoblù che diversamente sarebbero finiti in A da secondi. Senza spareggi.