Quasi 40 anni fa la trasferta dell’Atalanta a S. Angelo Lodigiano: chiude lo stadio del punto più basso della storia nerazzurra

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P iccolo era piccolo, al punto tale che il Club Amici dell’Atalanta aveva ottenuto “700 biglietti dei 1200 disponibili del settore curve, 300 per le gradinate e 150 per la tribuna” spiega certosinamente L’Eco sulle colonne tradizionalmente riservate all’organizzazione delle trasferte (altro che Internet…) dove si rimarca altresì “la limitata capienza di questo stadio” e la “spigolosa partita” in quel di Sant’Angelo Lodigiano.

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Calcisticamente parlando, con il massimo rispetto per i barasini (uno dei soprannomi degli abitanti), quella piovosa e fredda domenica del marzo 1982 nella cittadina lodigiana, allora ancora provincia di Milano, rappresenta forse il punto più basso toccato nella storia dell’Atalanta. All’ultima giornata di quel vittorioso campionato di C1, in quel di Rho (sconfitta 1-0) ci arrivammo almeno già da promossi. Alla fine sugli spalti del “Carlo Chiesa” sotto la pioggia (ininterrotta) si contano 3.000 spettatori, “più della metà bergamaschi” annota il tabellino della partita. Del resto Sant’Angelo di suo faticava ad arrivare a 12mila abitanti, impensabile portarne più di un migliaio allo stadio. Oddio, stadio, facciamo campo sportivo, tipo quelli delle amichevoli di metà settimana in provincia dove tutto il paese veniva a vedere l’Atalanta di Ottavio Bianchi impegnata alla riconquista della B.