Quello strano sapore che ha (quasi sempre) l’ultima partita in casa. Lo scritto di Ombra

storia. Lo scritto di Ombra

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Q uaranta tiri totali, 9 parate di Vicario, 15 calci d’angolo e la beffa del gol di Stulac a dieci minuti dalla fine. Il tutto condito dalla versione imbolsita di un Ilicic che non meritavamo di vedere così inerme di fronte al logorio che ha conosciuto lo sloveno negli ultimi brani atalantini della sua vita. La conclusione del lungo cerchio che si era aperto con il 5-0 prenatalizio in nostro favore con lo 0-2 in un Gewiss vuoto, la doppietta di rigore dell’ex Kessie e il conseguente sorpasso del Milan al secondo posto della classifica. L’uno-due firmato D’Ambrosio-Young nella prima metà del primo tempo contro l’Inter di Conte nell’atmosfera surreale del luglio 2020, anche in questo caso simbolo del sorpasso dei nerazzurri milanesi ai danni dei nerazzurri bergamaschi in dirittura d’arrivo. Nell’anno della coda reggiana delle gare casalinghe, a ben vedere l’ultima disputata a Bergamo è stato il faticosissimo 2-0 con l’Udinese, una tenuta nervosa lungo i 90’ incredibile e la sensazione che con l’abbattimento della Nord ognuno abbia lasciato indietro un pezzo di sé nonostante la corsa all’accaparrarsi qualche briciola dei gradoni della vecchia Pisani.