< Home

Tyne-Wear, storia di un derby che va molto oltre il calcio: botte, talenti, serie tv. Benvenuti tra Newcastle e Sunderland

Lettura 10 min.

D odici mesi nelle galere di sua maestà e 6 anni fuori dal St James’ Park. Ma considerato che ne sono passati 7 dal fattaccio, Barry Rogerson da Morphet, Northumberland, potrebbe essere già al suo posto tra i tifosi del Newcastle. Fortunatamente gli odiati(ssimi) vicini di casa del Sunderland sono finiti due categorie più sotto e non c’è più il rischio di fare mattate come quella post-derby perso 0-3 in casa nell’aprile 2013. Una scena surreale (la trovate senza difficoltà in rete) che ha fatto il giro del mondo: i tifosi del Newcastle che cercano il contatto con i rivali, la polizia che prima li tiene a distanza, poi parte con la carica a cavallo. Il nostro che se ne sta nel bel mezzo del casino quasi indifferente a quello che sta succedendo, volto coperto da una sciarpa e indosso una maglia del club acquistata qualche centinaio di pinte prima. Tutti scappano, lui no, è lì mani in tasca: poi improvvisamente tira un destro micidiale. Al cavallo. Sì, al povero quadrupede, che per un attimo accusa pure il colpo. Il bello è che il nostro (Barry, non l’equino) si mette pure in guardia come a rispondere a possibili attacchi. Tempo 10 secondi ed è a terra con mezza polizia di Newcastle addosso. Davanti al giudice proverà a discolparsi sostenendo, tra l’altro, di avere in casa tre cani, qualche pesciolino e di dare persino da mangiare alle volpi lungo la strada. Tutto inutile.