Una domanda, 3 classi mute. La risposta? Speriamo non sia il futuro dell’Atalanta (ma il prof. Caudano un po’ lo teme)

storia. Il racconto di Stefano Corsi

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C he sabato molesto… Era iniziato in salita a scuola ed è finito in salita davanti al televisore, con l’onesta, prevista, pressoché tranquilla sconfitta di Napoli. A scuola, causa un riferimento manzoniano (“il disonor del Golgota”), il povero Elvio ha dovuto scoprire che in nessuna delle tre classi che vedeva quel mattino qualcuno sapeva che cosa fosse non già il Golgota (figurarsi), bensì il Calvario. Una settantina di adolescenti, distribuita fra biennio e triennio, ha mostrato di non averne idea. Il professor Caudano ha assistito incredulo al loro silenzio. Solo due ragazzi hanno detto di conoscere l’espressione “è stato un calvario” riferita a una situazione difficile o penosa. Ma sul perché si dica così, il buio. Un buio che il professore ha diradato, ovviamente, ma non senza portarsene a casa il peso.