Villarreal-Atalanta: la storia di Emery, il basco asso di coppe. Profeta in patria, maniaco della «mentalidad ganadora»

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«N on dire gatto se non ce l’hai nel sacco», diceva il miticoTrapattoni. Nel sacco di Unai Emery Etxegoien da maggio ci sono ben 4 Europa League che ne fanno l’allenatore più vincente della competizione, versione vecchia (Coppa Uefa) e nuova, superando proprio il Trap. Emery è un basco di Hendarribia, appena al di là del confine con la Francia: tipo nervosetto, di quelli che difficilmente trovi seduto in panchina. I media spagnoli per il suo gesticolare continuo gli avevano affibbiato il soprannome di «vigile». Lui vive, pensa e mastica solo calcio, in modo ossessivo e quasi maniacale, ma ha anche dei difetti, per esempio quello di non essere mai riuscito a fare il salto di qualità nel calcio che conta, al di fuori della penisola iberica. Per capirci, la massima «nemo propheta in patria» non è applicabile a Emery che nella sua bacheca può contare su un campionato francese (più coppette nazionali) vinto alla sua seconda stagione con il Psg degli sceicchi, e tutti si chiedono ancora come abbia fatto a perdere nella prima beccando 8 punti di distacco dal Monaco: una spiegazione possibile si può trovare nei 107 goal realizzati dalla squadra del Principato, 36 dalla coppia Falcao-Mbappé.