Scanio Libertetti è un ingegnere mancato. Vive in una cittadina della provincia piemontese e per sbarcare il lunario ripara macchine da caffè. Mentre il mondo continua a correre lui, con una certa lentezza, studia quel che si rompe, cerca di capirne il meccanismo e poi lo aggiusta. Quando a causa di un'infrazione è costretto a seguire un corso di recupero punti in una autoscuola, Scanio si ritrova a dover spiegare ai compagni di corso come abbia perso la patente finendo per raccontare all'insegnante e alla classe intera il suo ultimo anno di vita, quasi fosse un film. Scanio è un ragazzo un po' fuori luogo rispetto al mondo che lo circonda, è quasi "demodé". Ci sono gli amici realizzati che non mancano di criticarlo, lo zio panettiere che non smette di incoraggiarlo a valorizzare le sue doti e poi c'è Helena, una ragazza inglese trasferitasi in Italia per lavoro che pare essere l'unica in grado di capirlo veramente... L'opera prima di Paolo Mitton, che firma anche la sceneggiatura con Francesco Scarrone, è una commedia d'autore che con umorismo indaga alcuni dei luoghi comuni più radicati nel Bel Paese rivelandone un senso per molti aspetti spiazzante. A interpretare il protagonista è il torinese Daniele Savoca, che ricordiamo in sala in "Rasputin" e sul piccolo schermo in alcuni episodi di "Raccontami" e "La stagione dei delitti". Al suo fianco nel ruolo di Helena l'attrice britannica Hannah Croft, già protagonista del film "En Attendant Godard".