Nella Germania del 1957 una coltre di omertà e reticenze copre gli orrori del nazismo. Ma il procuratore Fritz Bauer non può davvero accettare che uomini come Adolf Eichmann vivano tranquilli e beati dopo le atrocità commesse. Per inchiodarlo e consegnarlo alla giustizia Bauer tenta ogni possibile mezzo, fa di tutto. Persino rivolgersi al Mossad israeliano. Fritz Bauer un uomo mal digerito, contestato, dimenticato e, infine, riscoperto come un eroe, come il personaggio che ha giocato un ruolo essenziale nella partita contro Auschwitz, che ha lottato per la fine della menzogna e del silenzio. Mentre l'11 febbraio (2016) si è aperto a Detmold in Germania il processo contro un ex guardiano del campo di concentramento di Auschwitz, Reinhold Hanning, 94 anni (l’ex membro delle SS doveva rispondere di complicità nella morte di almeno 170.000 persone nel corso di un anno e mezzo a partire dal gennaio del 1943) Lo Stato contro Fritz Bauer', veniva presentato al Festival internazionale di Berlino il film sull'instancabile cacciatore di nazisti Fritz Bauer. Ancora una volta, dopo il film dell'italo-tedesco Giulio Ricciarelli "Il Labirinto del silenzio", la Germania riscoprecon questo lungometraggio la propria storia, le pagine più dolorose del proprio passato, le stesse che lo Stato ha sempre tentato di nascondere. Diretto da Lars Kraume ("Solo per il successo" 2001, il film vede impegnato nel ruolo del protagonista Burghart Klaußner, che ricordiamo in "Diplomacy - Una notte per salvare Parigi" 2014, "Treno di notte per Lisbona" 2013, "Il nastro bianco" 2009, e "Good Bye Lenin!" 2003.
