La mia vita da zucchina

Zucchina è uno strano nome per un bambino di nove anni, ma la sua storia è unica e sorprendentemente universale. Dopo la morte improvvisa della madre, Zucchina fa amicizia con l'ufficiale di polizia che lo accompagna nella sua nuova casa di famiglia, abitata da un gran numero di altri orfani della sua stessa età. In un primo momento il bambino fatica a trovare il suo posto in questo ambiente strano e a volte ostile. Eppure, con l'aiuto di Raymond e dei suoi nuovi amici, tra cui spicca la dolce Camille, Zucchine alla fine impara a fidarsi, trova il vero amore e una nuova realtà familiare... Diretto da Claude Barras, al suo esordio alla regia di un lungometraggio, e scritto da Céline Sciamma, regista di film di culto come Tomboy, è ispirato all'omonimo romanzo di formazione tenero e poetico di Gilles Paris (edito da Piemme), che ha riscosso grandissimo successo in Francia, dove ha venduto oltre 200.000 copie. Realizzato interamente in stop-motion, questo gioiello di cinema d’animazione, poetico e originale, è stato accolto con entusiasmo al Festival di Cannes nel 2016, premiato ad Annecy come miglior lungometraggio d’animazione dell’anno e considerata tra le possibili sorprese agli Oscar 2017. Per La mia vita da Zucchina sono stati usati pupazzi alti circa 25 cm, costruiti artigianalmente combinando materiali diversi (schiuma di lattice per i capelli, silicone per le braccia, resina per il viso, tessuti per i vestiti) avvolti intorno uno scheletro articolabile adattato alla morfologia di ogni personaggio. Il direttore dell’animazione del film è Kim Keukeleire, nato a Seoul ma di cittadinanza belga, con un curriculum che comprende alcuni dei capolavori in stop- motion degli ultimi anni, da Galline in fuga, prodotto dall’inglese Aardman, a Fantastic Mr Fox di Wes Anderson, fino a Frankenweenie di Tim Burton.

Informazioni

Regia

Claude Barras

Genere

Animazione

Anno

2016