Facebook progetta un drone per portare internet dove non c’è
Un drone gigante alimentato a energia solare per portare internet nelle aree più remote del mondo tramite un laser.
Un drone gigante alimentato a energia solare per portare internet nelle aree più remote del mondo tramite un laser.
L’appello della polizia locale di Arzago - Casirate rimbalza sui social network: «Prestate la massima attenzione e condividete questo post».
Mozzo, il vicesindaco Gianluigi Ubiali, in vacanza ad Eraclea, ha pubblicato su Facebook un post contro il leader della Lega Matteo Salvini.
«Who Deleted Me on Facebook», l’app che permetteva di scoprire chi ti ha cancellato dal social network, è stata rimossa. Sul sito dell’applicazione lo sviluppatore Anthony Kuske spiega: «Sfortunatamente, su richiesta di Facebook, Who Deleted Me non è più disponibile su nessuna piattaforma. Se hai l’estensione o l’app installata - avverte - non funzionerà più».
Facebook aggiorna il suo algoritmo - che «decide» ciò che gli utenti visualizzano sul social network - e dà ai suoi iscritti più controllo su quello che viene mostrato nel News Feed. Tra le novità la possibilità di selezionare gli amici e le pagine che si desidera sempre vedere per primi nella parte superiore del flusso di post e notizie.
WhatsApp come Facebook, presto potrebbe arrivare anche il pulsante «Mi piace» per apprezzare i contenuti ricevuti nei messaggi.
L’applicazione «Who Deleted Me on Facebook» permette di scoprire chi ti ha cancellato dal social network.
Inviare lo stesso messaggio a tanti amici, taggare persone in fotografie in cui non c’entrano nulla, invitarle a usare giochi online o altre app. Sul web si moltiplicano le liste dei post più fastidiosi sui social network: ecco una selezione. Ne avete altri? Continuate l’elenco scrivendoli nei commenti.
Facebook rivoluziona Messenger: per usare la chat incorporata al social network non servirà più essere iscritti alla piattaforma ma basterà registrarsi con il proprio numero di telefono, come accade per altri servizi come WhatsApp. La novità messa in campo dall’azienda di Mark Zuckerberg per ora riguarda solo Stati Uniti, Canada e Venezuela.
Condividere le foto con gli amici, in modo automatico e privato. È l’idea alla base di Moments, l’ultima app lanciata da Facebook, che raggruppa le immagini scattate con il telefono e, tramite il riconoscimento facciale, individua gli amici presenti a cui recapitarle. L’app arriva mentre in Usa alcuni gruppi sulla privacy annunciano l’abbandono di un tavolo governativo sull’uso del riconoscimento…
Facebook dichiara guerra alle startup che usano nomi troppo simili a quello del social network di Mark Zuckerberg, determinato a non lesinare cause per violazioni di marchi depositati.
Una sentenza dai mille risvolti, che farà discutere, ma decisamente di stretta attualità.
Il datore di lavoro può adottare una falsa identità per «adescare» su Facebook il dipendente sospettato di chattare durante l’orario di lavoro mettendo così a repentaglio la sicurezza degli impianti ai quali è addetto e il regolare funzionamento dell’azienda.
Da qualche giorno su Facebook circola un invito a partecipare a un concorso con la possibilità di vincere uno smartphone del noto marchio coreano (estraneo alla vicenda), ma inserendo i propri dati personali si rischia l’attivazione di servizi a pagamento. La polizia: è una bufala, fate attenzione.
Facebook lancia mercoledì 13 maggio Instant Articles, che permette agli editori di pubblicare i loro contenuti direttamente sul social network, senza il reindirizzamento a siti esterni.
Virus sempre in agguato sui social network. Nelle ultime ore è tornata l’allerta per un messaggio che circola nelle chat: contiene un link pericoloso. La Polizia postale avverte: non apritelo.
Le password più utilizzate su internet? Banali e pericolose: al primo posto c’è «123456», al secondo «password». E spesso la stessa parola chiave viene utilizzata su diversi account: dalla posta elettronica a Facebook, da Twitter a Instagram. Facile per un hacker impadronirsi dell’identità di altri utenti, ma c’è un modo per creare un codice sicuro e semplice da ricordare.
Multe in arrivo per utenti e pagine che hanno l’abitudine di pubblicare contenuti offensivi su Facebook. Una sentenza innovativa ha imposto il pagamento di una multa da 100 euro per ogni giorno in cui gli insulti vengono lasciati online. Ora le vittime hanno un’arma in più per difendersi.
La funzione è stata lanciata in 17 Paesi e nei prossimi mesi verrà ulteriormente estesa.
«Dal primo giugno l’attestato di rischio degli automobilisti potrà essere inviato anche via Twitter, Facebook e Whatsapp». A dirlo è Antonio De Pascalis, capo del servizio studi Ivass, spiegando che il documento sarà a disposizione degli assicurati principalmente sul sito web della compagnia, ma andrà prevista anche un’altra modalità di invio a scelta tra quelle proposte dall’Ivass: posta elettro…