La Lega bergamasca va a congresso domenica 20 novembre, ma è caccia ai candidati
L’appuntamento. A Treviglio dopo 6 anni dall’ultima assise provinciale. Invernizzi: «Io non mi ricandido». Belotti guardingo «ma meglio volti nuovi».
L’appuntamento. A Treviglio dopo 6 anni dall’ultima assise provinciale. Invernizzi: «Io non mi ricandido». Belotti guardingo «ma meglio volti nuovi».
Ok al patto istituzionale con tutti, ma dai primi interventi riemergono schermaglie. Gandolfi: «Andare oltre le contrapposizioni personali».
Fulmine a ciel sereno è dir poco: con due mesi di anticipo rispetto a quel che ci si aspettava, Gianfranco Gafforelli non è più presidente della Provincia. Gli subentra, già in queste ore, l’attuale vice (sindaco di Treviolo ed esponente del Pd) Pasquale Gandolfi.
La Lega sollecita il ripristino «della viabilità al Passo del Vivione in modo da non pregiudicare la stagione estiva, già ridotta quest’anno dalle nevicate primaverili».
Il sindaco Gori: ««Confido che Sacbo, Enac ed Enav riescano velocemente a garantire la fedele applicazione di quanto è stato deciso dalla commissione e testato da Arpa».
La reazioni all’idea della Provincia di Bergamo di posizionare tre tutor per controllare ed eventualmente sanzionare chi supera i limiti di velocità sull’Asse interurbano. La proposta di Doriano Bendotti (Fai): «Stati generali della mobilità, per affrontare i nodi aperti».
Molto partecipata l’assemblea dei sindaci. Il presidente Rossi rilancia sull’autonomia, e la Lega chiede un gesto concreto.
Si allarga la protesta dei sindaci dopo che il Viminale ha indicato che i Comuni devono usare le ore straordinarie «normali» per organizzare i servizi legati alle prossime elezioni. Alla protesta partita da Bergamo si è aggiunta quella di Treviolo e di tutti i sindaci della Lega.
Sembrava un’oasi felice dimenticata dai ladri e invece nel giro di pochi mesi anche Treviolo si ritrova a contare molti furti. I primi segnali del fatto che qualcosa stesse cambiando sono arrivati a novembre con le prime denunce. Poi a dicembre, soprattutto nel periodo natalizio.
Contributi comunali che dovrebbero servire per pagare la bolletta o la mensa e che invece vanno in Marocco o in Senegal, attraverso i money transfer, aggirando così i controlli bancari imposti dall’Isee (l’indicatore dei redditi).
«Il Governo si impegni a cancellare il Patto di stabilità, per consentire ai sindaci virtuosi e ai Comuni che hanno le risorse di poterle spendere per investimenti». Lo ha detto Roberto Maroni, incontrando una delegazione di sindaci
«Un Patto stupido uccide il paese». È lo slogan che sabato mattina, su un maxistriscione giallorosso (i colori della provincia), aprirà il corteo, non solo di protesta ma anche di proposta, dei sindaci.