Italcementi: inaugurato negli Usa
il nuovo impianto in West Virginia

Sabato mattina è stata inaugurata ufficialmente negli Stati Uniti la nuova cementeria Italcementi di Martinsburg, in West Virginia. Si tratta del più importante investimento italiano nell'industria del cemento di questi ultimi anni. Alla presenza dei rappresentanti dello Stato americano, delle autorità locali e dell'ambasciatore italiano negli Stati Uniti, Giulio Terzi di Sant'Agata, il consigliere delegato di Italcementi, Carlo Pesenti, ha tagliato il nastro di fronte a oltre 250 tra invitati e dipendenti dell'impianto.

La nuova linea di cottura – realizzata con le migliori tecnologie disponibili - sostituisce i vecchi impianti avviati tra gli anni Sessanta e Settanta. Produrrà oltre 2 milioni di tonnellate di cemento l'anno e permetterà di rendere più efficiente la struttura produttiva di Italcementi nel mercato nordamericano.

Come per tutti i nuovi investimenti effettuati in questi ultimi anni da Italcementi, anche Martinsburg, oltre a rivestire enorme rilevanza dal punto di vista industriale, si pone all'avanguardia anche in termini di efficienza ambientale e di standard qualitativi del prodotto finale.

Italcementi, tramite la filiale americana Essroc, conferma con questo investimento - si legge in un comunicato - l'attenzione alla sostenibilità ambientale e la scelta delle migliori tecnologie disponibili. La nuova linea infatti garantisce emissioni di CO2 estremamente contenute e ridotte del 30% rispetto al vecchio impianto.

La concentrazione dei principali inquinanti delle emissioni viene ridotta di almeno il 50%, così come il consumo termico. L'impatto ambientale della cementeria è il più basso tra tutti gli impianti di produzione di cemento negli Stati Uniti. 

L'investimento fa parte del piano di recupero di efficienza industriale avviato dal Gruppo Italcementi in tutte le filiali presenti nel mondo. Oltre alla cementeria di Martinsburg stanno per essere avviati la rinnovata linea di produzione a Matera e gli impianti di Ait Baha in Marocco e a Yerraguntla in India. Nell'anno in corso sono previsti 620 milioni di investimenti e 100 milioni di risparmi di costi.

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