Ex miniere, sì alla valorizzazione
Benigni: «Partimonio orobico»

E' stata approvata martedì 1° dicembre dal Consiglio regionale la legge sulla valorizzazione delle ex miniere e dei parchi geo-minerari. «Diventano così più fruibili - ha commentato l'assessore alla Qualità dell'ambiente Massimo Ponzoni - siti dal valore paesaggistico e culturale ancora poco conosciuti. Il nostro impegno è di valorizzarli e l'introduzione di un catasto aiuterà ad acquisire dati e informazioni finora non riuniti in forma organica».

La legge si compone di 10 articoli e regolamenta in modo organico le attività di utilizzo e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, attualmente privo di specifiche disposizioni. La Lombardia, a livello nazionale, risulta tra le regioni con il maggior numero di iniziative per la valorizzazione delle miniere, organizzate e gestite in prevalenza da enti locali o società di emanazione pubblica. Per offrire al numero crescente di siti sotterranei ripristinati e visitabili migliori condizioni di sicurezza, la legge indica gli obiettivi di tutela e valorizzazione, le normative di riferimento da applicare per la fase autorizzativa, per la salvaguardia del paesaggio e dell'ambiente in un quadro di sviluppo sostenibile.

In base a uno studio commissionato da Regione Lombardia all'Università di Pavia per un censimento delle miniere dismesse, nelle province di Bergamo, Brescia e Lecco, sono stati individuati 125 siti. Di questi sono state definite le potenzialità in termini di valorizzazione e per 15 è stato ipotizzato un concreto sviluppo a fini sociali, culturali, turistici e produttivi non minerari. Attualmente sono visitabili 5 miniere: Schilpario (BG), Piani Resinelli (LC), Lanzada (SO), Collio Valle Trompia e Pezzaze (BS). L'obiettivo è raggiungere tra i 20 e i 25 siti valorizzati. La legge approvata oggi ha come obiettivo il censimento dei siti minerari dismessi, attraverso un apposito catasto, la definizione delle necessità di tutela a fini di sicurezza, la programmazione di eventuali interventi di recupero, la promozione delle attività di sfruttamento e valorizzazione oltre che di quelle di ricerca scientifica per le scienze minerarie in accordo con il sistema universitario regionale.

I parchi geo-minerari - formalizzati dalla legge - sono quegli ambiti territoriali caratterizzati da uno sviluppo delle attività minerarie dismesse secondo principi di unitarietà delle tecniche adottate, delle tecnologie di estrazione e lavorazione del minerale estratto. Regione Lombardia promuoverà accordi operativi con lo Stato per la valorizzazione delle pertinenze minerarie dismesse e il loro utilizzo a fini non minerari da parte dell'Agenzia del Demanio sarà subordinato a parere favorevole regionale. Il programma regionale avrà durata quinquennale.

Soddisfatto Giuseppe Benigni, consigliere del Pd, che ha ricordato come «il patrimonio minerario dismesso presente nelle Orobie bergamasche sia vasto e rappresenti un patrimonio culturale da preservare. Intere generazioni di montanari bergamaschi – ha detto Benigni – hanno lavorato in quelle miniere. Altre migliaia sono andati a fare lo stesso duro mestiere, come migranti, all'estero. Tramandare questo patrimonio, che ricorda la fatica e la professionalità di questi lavoratori, è un dovere. Naturalmente sarà necessario prevedere adeguate risorse che aiutino Comuni e Comunità montane a fare le necessarie manutenzioni, come del resto alcuni hanno già fatto, rendendo possibile alle attuali generazioni la visita di questo patrimonio, valorizzando anche in questo modo l'ambiente montano».

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