«Morto per colpa di un farmaco»
Ma la lotta dei familiari continua

Una malattia terribile che, se non curata in tempo, distrugge anche il 70% della pelle, ti immobilizza in carrozzella e ti rende quasi cieco, dipendente in tutto dagli altri. Una malattia che Mistico Regazzoni, di San Giovanni Bianco, morto lo scorso 14 aprile a 50 anni, dopo 16 mesi di lotta, ha affrontato con grande forza di volontà, coraggio e dignità. Un calvario dovuto alla sindrome di Lyell. E ora moglie e parenti non vogliono che questo calvario sia stato vano.

Il desiderio è che Mistico diventi «simbolo di tutte le persone colpite da questa malattia». Con la fondazione di un'associazione che riunisca malati e parenti e un convegno nazionale. Una storia di sofferenza iniziata nella notte tra l'8 e il 9 dicembre 2008, per un mal di gola accompagnato da febbre. Mistico – sarà la terribile diagnosi successiva – viene colpito dalla sindrome di Lyell, patologia che insorge dopo l'assunzione di farmaci e causa la distruzione della pelle.

«Con lui, in questi mesi – spiegano i familiari – parlavamo di progetti e di sogni che da oggi cercheremo, con la sua stessa umiltà, di realizzare, affinché la sua storia abbia un senso e possa essere di aiuto ad altre persone. Lotteremo perché questa sindrome venga riconosciuta come malattia rara dal ministero della Sanità – proseguono –. Vorremmo poi che Mistico, considerata l'unicità del suo caso, diventi testimonial per eccellenza di tutti i malati della sindrome di Lyell. Poi c'è in progetto di creare un'associazione italiana che riunisca vittime e parenti».
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