Mercato immobiliare in crisi?
Non quello delle case di lusso

Il mercato immobiliare non da ancora segni forti di ripresa, ma c'è un settore particolare che, al contrario, non ha segnato il passo. E quello del lusso inteso come sinonimo di comfort, di efficienza, di contatto con il verde, e non come puro e semplice capriccio. È questa la filosofia che governa una nicchia del mercato immobiliare, quella appunto degli immobili di prestigio. Un settore che non dà segni di crisi, anzi che dimostra una vivacità rara di questi tempi.

La spiegazione di questo fenomeno la dà Enrico Rizzetti, immobiliarista storico di Bergamo: «Già dall'anno scorso abbiamo cominciato a vedere alcuni input positivi derivanti dalle manovre tese a combattere l'inflazione e dallo scudo fiscale. I capitali rientrati in Italia in questi mesi hanno trovato nel settore residenziale di alto livello il loro più naturale investimento. Appartamenti e ville di lusso che erano in vendita da molto tempo stanno attirando l'attenzione di nuovi potenziali acquirenti che cercano nuove possibilità di investimento nella nostra provincia».

Si tratta soprattutto di acquirenti con un budget liquido di almeno un milione di euro, cifra minima indispensabile per aggiudicarsi un immobile con certe caratteristiche: «In via Tre Armi – fa sapere Rizzetti – nella posizione più bella di Bergamo perché vicino al centro città, ma anche a Città Alta e soprattutto immersa nel verde dei colli sono a disposizione 3 appartamenti con giardino che vanno dai 220 ai 380 metri quadri. Spesa minima 1 milione e 600mila euro per arrivare anche a 3 milioni di euro».

Gli immobili che piacciono di più a chi cerca una soluzione residenziale di prestigio e di sicuro valore nel tempo restando in centro città punta a zone come Città Alta, San Vigilio, viale Vittorio Emanuele, via Sant'Alessandro e Borgo Santa Caterina oltre che la zona dell'ospedale e delle piscine, la rinomata Conca d'Oro. In queste zone per un appartamento di 200 metri, con vista, immerso nel verde, con terrazzi vivibili e almeno tre box, le cifre si aggirano intorno al milione e mezzo di euro.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 luglio

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