«Abbiamo rischiato d'annegare:
aiuti zero, ma ci facevano le foto»

«Abbiamo rischiato di annegare: io, mia figlia di 6 anni e il più grande, di 17 anni, avevamo l'acqua all'altezza del collo. Eravamo intrappolati in macchina. Finestrini e portiere erano bloccati. Abbiamo chiesto aiuto, invece ci facevano le foto col telefonino».

«Abbiamo rischiato di annegare: io, mia figlia di 6 anni e il più grande, di 17 anni, avevamo l'acqua all'altezza del collo. Eravamo intrappolati in macchina. Finestrini e portiere erano bloccati. Abbiamo chiesto aiuto, invece ci facevano le foto col telefonino».

È il racconto di Gemma, una signora di Stezzano che giovedì sera intorno alle 19,45 è finita con l'auto nel lago che si era formato nel sottopasso fra il centro commerciale Le due torri e il paese di Stezzano.

Un racconto amareggiato, ma fortunatemente a lieto fine. «Urlavamo, io e mia figlia piccola. Urlavamo, ma dalla strada, dalle auto ferme, nessuno ci ha aiutato. Qualcuno è sceso e ha scattato solo tante fotografie...».

«Pian piano mi sono trasformata in una sottiletta e sono riuscita a uscire dal finestrino, che era aperto solo in parte. Poi ho tirato fuori la bambina e subito dopo mio figlio».

Poi è arrivato un aiuto, finalmente. «Erano passati 10 minuti ormai: fortunatemente è arrivato al sottopasso un ragazzo. Si è spogliato, è rimasto in mutande: si è gettato subito in acqua e ci ha aiutati. Mi ha detto solo di essere di Ponte San Pietro: ora devo cercarlo, devo trovare il modo per ringraziarlo, anche perché è rimasto con noi per tre ore. Ci ha anche accompagnati a casa. È stato un angelo».

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