Ecomostro, Grossi: «L'altezza
non fu giudicata dai tecnici»

Nel dibattito su via Autostrada interviene l'assessore all'Urbanistica della Giunta Bruni, Valter Grossi. Il problema dello skyline, dice, «è stato considerato dai tecnici solo marginalmente».

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Grande assente, finora, nel dibattito sul Piano di via Autostrada è stato l'assessore all'Urbanistica della Giunta Bruni, Valter Grossi, a cui si devono i passaggi salienti dell'iter. «Non era mia intenzione "scappare", ma mi sono dato la regola di non intervenire più nel dibattito pubblico, dal quale spesso si rischia di essere fagocitati».

Ma ora ha cambiato idea «per, forse, ripristinare un po' di mimesi storica della faccenda potrebbe essere d'aiuto alla città». E spiega che il procedimento è iniziato nel 2004. Se si considera che l'iter si è concluso nel 2010, spiega, «posso dire che è stato uno dei più lunghi in assoluto».

In un'intervista a L'Eco di Bergamo aggiunge che «i Pii non sono affatto una scorciatoia ma una procedura legittima di attuazione dello strumento urbanistico vigente. La loro congruità è sempre stata attentamente valutata rispetto al Pgt e al Documento d'inquadramento, che fissava coordinate e limiti entro cui operare».

E il problema dello skyline? «È stato considerato solo marginalmente nella prima seduta della commissione Urbanistica, cui peraltro l'assessore partecipa solo in veste di uditore senza diritto di voto. Il tema su cui invece si è sempre sviluppata la discussione - e anche l'opposizione di alcuni gruppi di residenti - è stata la destinazione commerciale. Le preoccupazioni si sono sempre concentrate sul supermercato e non sulle altezze». Questo «probabilmente perché l'altezza non si discostava di molto dalle previsioni del Prg e quindi questo aspetto non ha preoccupato più di tanto i vari livelli tecnici».

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Leggi tutta l'intervista su L'Eco di Bergamo del 10 settembre

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