Tagli al Corpo della Forestale
Clusone si aggrega a Gromo

Il Corpo Forestale si riorganizza sul territorio bergamasco. Nell'ottica di un'ottimizzazione delle risorse, voluta dal Comando centrale di Roma, ci sono novità in vista per i Comandi Stazione dislocati sul territorio che, da 12 dovrebbero passare a 11.

Il Corpo Forestale dello Stato si riorganizza sul territorio bergamasco. Nell'ottica di un'ottimizzazione delle risorse, voluta dal Comando centrale di Roma, secondo gli indirizzi dettati dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ci sono novità in vista per i Comandi Stazione dislocati sul territorio che, da dodici, dovrebbero passare a undici.

A quanto pare, sembra già deciso il destino del Comando locale della Forestale di Clusone, uomini e mezzi si dovrebbero aggregare, infatti, al Comando di Gromo. Si avvererà, quindi, lo scenario che gli amministratori della zona hanno tentato di scongiurare nei mesi scorsi, anche se è in corso un ultimo tentativo per sostituire il Comando Stazione di Clusone con l'apertura del Comando Stazione a Castione della Presolana, già presente negli anni ‘60.

Piccola rivoluzione anche per la pianura bergamasca dove è previsto un nuovo Comando Stazione a Treviglio, la chiusura di quello di Sotto il Monte e una riorganizzazione delle competenze territoriali per i Comandi Stazione di Sarnico, Curno, Almenno San Salvatore e Trescore Balneario. «A livello nazionale si è stabilito di razionalizzare le risorse, - spiega il Comandante provinciale Aldo Valenti - e tutto ciò per risparmiare, diversificare e rispondere meglio alle funzioni proprie del Corpo ed alle attività per le quali siamo maggiormente impegnati».

Dopo la legge 34 del 2004 di riordino delle funzioni, il Corpo Forestale dello Stato ha subito una radicale modifica del suo ruolo e i suoi uomini svolgono, ora, servizi e attività di Agenti di Polizia ambientale. L'attività nei boschi non è più così preponderante come un tempo e le aree verdi di montagna, pur importanti, hanno perso la loro centralità, soprattutto per quanto riguarda la produzione di legname.

«Vi è stata una sostanziale diversificazione delle funzioni, - continua il Comandante - non effettuiamo più interventi tecnici nei boschi, passati alla competenza agli Enti territoriali, ma eseguiamo, per lo più, controlli per contrastare gli illeciti ambientali in relazione all'attività antropica, concentrata nelle aree di pianura. Gli illeciti ambientali si verificano più frequentemente nella bassa bergamasca dove abbiamo a che fare con l'abbandono di rifiuti, discariche abusive, interventi edilizi in aree protette, escavazione di materiali inerti, inquinamenti di ogni tipo, problematiche legate alla tutela degli animali, ma anche controlli nel settore agroalimentare, in particolare etichettature di prodotti alimentari, ecc., senza tralasciare, ovviamente, la prevenzione e la repressione degli incendi boschivi in montagna e in collina».

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