Zogno: 8 carabinieri indagati
Bufera sulle «talpe» in divisa

È un'inchiesta partita quasi per caso dallo scrupolo indignato di un cittadino che si sentiva violato nella privacy, ma che s'è poi allargata col passare del tempo, arrivando a introdursi come una bufera negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno.

È un'inchiesta partita quasi per caso dallo scrupolo indignato di un cittadino che si sentiva violato nella privacy, ma che s'è poi allargata col passare del tempo, arrivando a introdursi come una bufera negli uffici della Compagnia dei carabinieri di Zogno.

Tra la ventina di indagati figurano otto militari, compreso l'ex comandante, il capitano Filippo Bentivogli, trasferito insieme ad altri quattro sottoposti. Sotto inchiesta con loro ci sono imprenditori, infermieri, dipendenti di società private, che si sarebbero macchiati a vario titolo di diversi reati, tra i quali la corruzione, il falso ideologico e materiale, la rivelazione del segreto d'ufficio.

Un'indagine in corso da circa due anni, lambita dal misterioso suicidio di un brigadiere e attraversata dalle lettere anonime di un «corvo» ben informato, che quasi sicuramente si nasconde dentro la divisa dell'Arma. Il pm Franco Bettini e gli agenti di polizia giudiziaria della Procura di Bergamo hanno a che fare con un intricato puzzle di episodi, il più delle volte non collegati fra di loro.

Il filo rosso che li lega sono le intercettazioni telefoniche: ascoltando le conversazioni, agli inquirenti si aprivano ogni volta nuovi scenari. Contravvenzioni stradali che s'arenavano prima di approdare in prefettura, notizie riservate che venivano passate a chi sperava di farci soldi o messe a disposizione di imprenditori, più altre vicende che faticano a trapelare dal riserbo che si è imposto chi sta indagando.

L'inchiesta è infatti ancora nel vivo e promette di far lievitare il numero degli indagati: potrebbero arrivare alla cinquantina.

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