Formigoni: «Sistema con falle
C'è un istinto a corrompere»

Il sistema dei controlli in Lombardia «ha avuto delle ipotetiche falle, nel senso che sono emersi dei fenomeni nei confronti dei quali la magistratura inquirente sta indagando»: lo ha sottolineato a Bruxelles il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi alla lotta alla corruzione.

Il sistema dei controlli in Lombardia «ha avuto delle ipotetiche falle, nel senso che sono emersi dei fenomeni nei confronti dei quali la magistratura inquirente sta indagando»: lo ha sottolineato a Bruxelles il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, riferendosi alla lotta alla corruzione.

«Perché questo capita? - si è chiesto -. Perchè c'è evidentemente un istinto a corrompere o a essere corrotti presente all'interno delle persone, di alcune persone. Non esisterà mai un sistema perfetto che impedisca all'uomo che lo vuole di violare la legge, neanche se instaurassimo uno stato polizia totale. Non è quello che desideriamo fare, ma anche in quel caso, anche la polizia più perfetta, non ha mai impedito negli Stati totalitari che esistessero fenomeni di corruzione».

Inoltre, ha continuato, «noi non abbiamo, giustamente, gli strumenti investigativi di cui la magistratura dispone: non possiamo predisporre pedinamenti, non possiamo predisporre intercettazioni telefoniche. Se qualcuno ha notizia di un reato ipotetico non si rivolge a noi perché in un sistema democratico questi sono poteri che competono alla magistratura».

«La magistratura stessa non riesce a impedire che i reati avvengano, ma può, in presenza di notizie di reato, investigare - ha concluso -. Dobbiamo erigere il muro sempre più alto, pur sapendo che ci può essere qualcuno che lo scavalca. E in quel caso i mezzi investigativi della magistratura potranno individuarlo e poi la magistratura giudicante lo condannerà o lo assolverà».

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