Disagi in vista martedì 2 ottobre:
sciopero di 24 ore dei trasporti

Disagi in vista martedì 2 ottobre. Il personale delle aziende del trasporto pubblico locale di Bergamo e provincia sciopererà per 24 ore garantendo solo il servizio nelle fasce di garanzia, dalle 6 alle 9,15 e dalle 12,30 alle 16.

Disagi in vista martedì 2 ottobre. Il personale delle aziende del trasporto pubblico locale di Bergamo e provincia sciopererà per 24 ore garantendo solo il servizio nelle fasce di garanzia, dalle 6 alle 9,15 e dalle 12,30 alle 16.

L'astensione dal lavoro riguarderà personale viaggiante, turnisti e addetti alle funicolari, meccanici compresi. Nessuna fascia di garanzia per impiegati, officine e impianti fissi. Le modalità dello sciopero sono organizzate - si legge in un comunicato - nel pieno rispetto di quanto previsto dalla L.146/90, modificata dalla L.83/2000 e dalla provvisoria regolamentazione di settore nei servizi pubblici essenziali, così come dei servizi minimi e delle fasce di garanzia previste dagli accordi aziendali.

«Il 20 luglio 2012 - scrivono i sindacati - abbiamo nuovamente scioperato a sostegno della vertenza del rinnovo del contratto del Trasporto Pubblico Locale, dopo che ASSTRA ed ANAV hanno interrotto la negoziazione e il 5 luglio addirittura disdettato il Protocollo ministeriale sul nuovo CCNL della Mobilità.

Lo sciopero, ha avuto la massima adesione, nell'indifferenza tuttavia delle Istituzioni Locali e dal Governo, costringendo la categoria a proclamare una nuova azione di protesta di 24 ore per il giorno 2 ottobre 2012. La lunga pausa tra uno sciopero e l'altro, necessaria per valutare le novità intervenute tra fine luglio ed inizio agosto sia in materia di riforma dei Servizi Pubblici Locali (Sentenza della Corte Costituzionale) che per quanto attiene ai finanziamenti del settore a seguito della revisione della spesa pubblica (Spending review), avrebbe consentito alle Associazioni Datoriali di valutare le conseguenze negative del blocco del nostro Contratto di lavoro e al Governo di porre in essere azioni idonee alla ripresa e alla definitiva chiusura del negoziato.

Chiudere in tempo il Contratto comporterebbe, oltre al riconoscimento di un sacrosanto diritto, il consolidamento del processo verso il nuovo CCNL della Mobilità, elemento fondamentale di stabilità della categoria per il risanamento ed il rilancio del settore, il riconoscimento del diritto degli autoferrotranvieri alla difesa dell'occupazione e del reddito, un miglioramento del trasporto pubblico collettivo a sostegno della ripartenza dell'economia del Paese per uscire dalla crisi ed evitare ai cittadini, intanto, un nuovo sacrificio il prossimo 2 ottobre.

Lo sciopero del 2 ottobre deve registrare una piena riuscita e dopo, se ancora nessuno si muoverà, intensificheremo la lotta fino a quando non sarà raggiunto il nostro obiettivo programmando una grande manifestazione nazionale con il blocco totale di tutti servizi senza fasce orarie di garanzia, per consentire a tutte le lavoratrici e i lavoratori del TPL di partecipare. Senza il trasporto locale non vi è la ripresa delle attività economiche e non si esce dalla crisi, senza il rinnovo del nostro Contratto non vi sono le condizioni necessarie a garantire la difesa della quantità e della qualità del servizio offerto e quindi anche dell'occupazione.

Un giusto Contratto costituisce la base per la difesa dei nostri diritti ma anche di quelli degli utenti perché abbiamo tutti l'interesse comune di avere aziende efficienti e servizi efficaci Partecipiamo compatti allo sciopero nazionale del 2 ottobre. La nostra voce arrivi forte ai Sindaci, ai Presidenti delle Regioni, ai proprietari e ai presidenti delle aziende, ad ASSTRA ed ANAV che sono i primi veri responsabili del disastro del TPL».

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