Bergamo crocevia della Camorra
Ambrosio «volto imprenditoriale

Umberto Ambrosio, il napoletano quarantottenne arrestato all'alba di martedì dagli uomini della Dia di Milano perché accusato di essere affiliato al clan Fabbrocino - del quale l'operazione ne ha decapitato il vertice -, l'altra mattina si trovava a Bergamo.

Umberto Ambrosio, il napoletano quarantottenne arrestato all'alba di martedì dagli uomini della Dia di Milano perché accusato di essere affiliato al clan Fabbrocino - del quale l'operazione ne ha decapitato il vertice -, l'altra mattina si trovava sì a Bergamo per caso, come hanno spiegato gli inquirenti, ma di fatto era - da anni - il braccio operativo di Biagio Bifulco, ritenuto il boss del clan che riciclava il denaro della camorra in Lombardia, tra Bergamo e Brescia.

Era infatti proprio Ambrosio - secondo l'accusa - a gestire, attraverso dei prestanome, le imprese commerciali nelle quali la camorra investiva il denaro. Ambrosio è una delle 24 persone tratte in arresto l'altra mattina dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e Milano: il napoletano si trovava a Bergamo, ospite in un albergo di via Ghislanzoni. Ma Ambrosio a Bergamo era di casa, come hanno ricostruito gli inquirenti.

Umberto Ambrosio è accusato, tra l'altro, di aver occultato parte dell'attivo di una società, la «International Moda Srl», della quale era amministratore di fatto e che risultava in passivo per oltre 2 milioni e 200 mila euro. Nel 2006 l'azienda avrebbe venduto sottocosto i fondi di magazzino e Ambrosio avrebbe simulato la cessione per soli 12 mila euro (in realtà mai incassati) del ramo d'azienda di Azzano San Paolo a favore della «Tti Italia».

Analoga cessione simulata sarebbe avvenuta anche per il ramo d'azienda di Albino, in quel caso a favore della «Oltre Oceano Moda Srl», un'altra società in realtà sempre riconducibile ad Ambrosio e Bifulco, senza il pagamento - neppure formale - di alcun corrispettivo. Accuse aggravate dallo stampo mafioso.

Ad Ambrosio facevano capo in tutto ben otto società, come gli investigatori hanno potuto ricostruire proprio grazie alle intercettazioni telefoniche. Tre di queste avevano la sede legale a Bergamo, la «Fashion Project Vip Srl» (rotonda dei Mille), la «De Gennaro Moda Srl» (via Don Bosco) e il «Laboratorio del gusto Srl» (rotonda dei Mille).

Ambrosio gestisce negozi e locali un po' in tutta la Bergamasca (l'ultimo magazzino è stato sequestrato proprio martedì mattina a Osio Sotto): a Calusco, Curno, Romano, Clusone, Ciserano, Albino, Zogno, Bergamo (in via Sant'Alessandro).

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