Aggredito da finti poliziotti in città
Calci, pugni e spray al peperoncino

Stava prendendo le sigarette al distributore automatico, in via Broseta all'incrocio con via Palma il Vecchio, quando è stato aggredito da due finti poliziotti.Con tanto di spray al peperoncino.

Stava prendendo le sigarette al distributore automatico, in via Broseta all'incrocio con via Palma il Vecchio, quando è stato aggredito da due finti poliziotti. Vittima un ragazzo di 23 anni di origini argentine, che alle 3 di notte tra mercoledì e giovedì era fermo davanti alla tabaccheria insieme al cugino.

Un'auto su cui viaggiavano tre persone si è fermata a pochi passi da loro e sono scesi due uomini. Uno gli ha mostrato un tesserino e gli ha detto di essere un poliziotto: gli ha chiesto se avesse della droga e a quel punto il giovane ha capito che c'era qualcosa di strano. Ha cercato di reagire e scappare ma il finto agente gli ha spruzzato sul viso dello spray al peperoncino. Anche il cugino è stato investito dallo spruzzo ma non ha riportato conseguenze, mentre il 23enne si è accasciato a terra ed è stato picchiato selvaggiamente dai due uomini, che sono poi fuggiti in auto senza portagli via nulla.

I due ragazzi, spaventati, sono tornati a casa e giovedì mattina sono andati alla polizia locale per raccontare l'accaduto. Nel primo pomeriggio sono andati a farsi medicare all'ospedale Papa Giovanni XXIII: il 23enne ha il naso e una mano fratturati.

Non è l'unico episodio di criminalità accaduto in città mercoledì notte. Cinque ore prima dell'aggressione c'è stata una rapina nel negozio «Video Tim» di via Borgo Palazzo 226, da parte di due rapinatori che si sono fatti consegnare 350 euro. L'irruzione è avvenuta verso le 21,45, un'ora circa prima della chiusura. I due indossavano i passamontagna e sono entrati in azione in un momento in cui non c'erano clienti. Il primo è rimasto vicino all'uscita e l'altro ha raggiunto il box cassa dove c'era la commessa Veronica. La giovane, incinta, ha confessato di aver subìto un grosso spavento. In quel momento era di spalle e non appena si è girata ha subito capito le intenzioni dei malviventi. «Cosa volessero era chiaro ? racconta ? anche se non li ho visti maneggiare armi. Quello vicino a me ha detto che voleva l'incasso. Per evitare conseguenze ho preso i contanti e li ho messi sul bancone. Ma, non contento, mi ha intimato di aprire anche una seconda cassa che evidentemente aveva notato. Da quest'ultima, che utilizziamo quando siamo a corto di spiccioli, ho tirato fuori una manciata di monete e gliele ho date. Saranno stati in tutto circa 350 euro. Infine il malvivente mi ha detto di non muovermi e non chiamare le forze dell'ordine. Pur avendo i volti travisati, dalle poche frasi che mi hanno rivolto credo che fossero italiani e piuttosto giovani. Dopo aver preso il denaro sono fuggiti ma non ho sentito mettere in moto alcuna vettura. Forse l'avevano parcheggiata in una strada laterale». Per le ricerche sono intervenuti i carabinieri.

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