Bufo bufo, Endine fa scuola:
in 20 anni salvati 800 mila rospi

Bufo bufo? Brutti ma utili per l'equilibrio dell'ecosistema da rientrare - da vent'anni - in un progetto di salvaguardia partito dalla Lombardia che si è pian piano diffuso in altre regioni. E in vent'anni ne sono stati salvati 800 mila.

Bufo bufo? Brutti ma utili per l'equilibrio dell'ecosistema da rientrare - da vent'anni - in un progetto di salvaguardia partito dalla Lombardia che si è pian piano diffuso in altre regioni. E in vent'anni ne sono stati salvati 800 mila.

I rospi comuni, meglio noti con il simpatico nome scientifico di Bufo bufo, sono grandi divoratori di insetti nocivi tra cui le fastidiose zanzare: a lui viene dedicato un apposito convegno che si svolge sabato nella sala polifunzionale dell'edificio «La Monasterola» sul lago d'Endine.

Istituzioni, mondo scientifico e volontariato faranno il punto della situazione su «Vent'anni di Life, vent'anni di salvataggio di rospi». E non a caso è stato scelta questa location per il summit di Monasterolo, che registra anche la partecipazione attiva di alcune scolaresche coinvolte dai volontari durante le operazioni di salvataggio.

Fu proprio sul lago d'Endine, importante area di riproduzione dei Bufo bufo, che nel 1992 furono effettuate le prime iniziative di protezione. Le Guardie ecologiche volontarie (Gev) dell'ex Comunità montana dell'Alto Sebino posarono le prime barriere di polietilene per evitare che i rospi venissero schiacciati dalle ruote dei veicoli durante l'attraversamento notturno della strada provinciale diretti dai boschi al lago, dove tra marzo e aprile si riproducono in acqua.

Tutto su L'Eco di Bergamo del 26 maggio

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