«Morì per esposizione all'amianto»
A processo imprenditore di Tavernola

Omicidio colposo da malattia dovuta all'amianto: con questa accusa il gup Patrizia Ingrascì ha rinviato a giudizio S. F., imprenditore di 69 anni, originario di Tavernola Bergamasca ma ora residente all'estero, ex legale rappresentante della ditta Seval Guarnizioni Industriali.

Omicidio colposo da malattia dovuta all'amianto: con questa accusa il gup Patrizia Ingrascì ha rinviato a giudizio S. F., imprenditore di 69 anni, originario di Tavernola Bergamasca ma ora residente all'estero, ex legale rappresentante della ditta Seval Guarnizioni Industriali, chiamato a rispondere della morte per malattia di una sua ex dipendente.

Si tratta di Maura Girelli, di Predore, deceduta a causa di un mesotelioma pleurico a giugno del 2011 all'età di 52 anni, dopo aver lavorato in quella ditta per quasi un ventennio.

Secondo quanto contestato dal pm Maria Mocciaro, l'ex legale rappresentate dell'azienda avrebbe omesso di mettere in atto tutte le possibili cautele per preservare la sicurezza e, più nello specifico, la salute dei propri dipendenti, con particolare riferimento alle polveri di amianto: la ditta infatti, secondo quanto ricostruito, si occupa di produzione di guarnizioni industriali in diversi materiali, e tra queste un tipo avrebbe un parte costituita da un composto con amianto (per l'esattezza amiantite).

Proprio il contatto, tra l'altro prolungato per quasi venti anni con questa sostanza e le sue polveri, avrebbe fatto insorgere nella donna la malattia che l'ha poi portata alla morte: un collegamento, quello tra l'inalazione delle polveri e il mesotelioma pleurico, che ha portato alla fine la Procura della Repubblica a iscrivere nel registro degli indagati per omicidio colposo il sessantanovenne.

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