Vinicio Pellegrini, tragica morte
Era l'anima di «Un porto per noi»

Tragica morte - caduto domenica con il suo ultraleggero a Caravaggio - per Vinicio Pellegrini. Aveva dedicato la sua vita e la sua passione ad associazioni che hanno l'obiettivo di offrire aiuto a coloro che vivono i problemi dell'ansia e della depressione.

Tragica morte - caduto domenica con il suo ultraleggero a Caravaggio - per Vinicio Pellegrini. Aveva dedicato la sua vita e la sua passione ad associazioni che hanno l'obiettivo di offrire aiuto a coloro che vivono i problemi dell'ansia e della depressione.

Con lui era stata fondata anche «Un porto per noi», e ora Vinicio ne era presidente. L'esperienza era nata da Idea nel 1997, e dal Progetto Itaca Bergamo, legato all'associazione Itaca di Milano fino al 2011. Da due anni invece era nata «Un porto per noi» che ha sede a Bergamo in piazza Risorgimento».

La tragedia si è consumata domenica a mezzogiorno. Prima si sono sentiti due forti rumori: stac-stac. Dopodiché il suo aereo ultraleggero è stato visto in pochi secondi accartocciarsi e schiantarsi a terra, in un campo, nei pressi della via Guzzasete, alle spalle del Centroverde.

Per, Vinicio Pellegrini, dirigente in pensione di 73 anni, residente a Bergamo in via sant'Orsola, sposato con Vicenzina Vitali detta «Lilli» e padre di Gaia, non c'è stato scampo: è morto sul colpo fra le lamiere. 

L'ultraleggero era un modello Tucano monomotore e biposto con la elica posteriore, che il settantatreenne aveva acquistato solo pochi mesi fa. Il velivolo è stato posto sotto sequestro dall'autorità giudiziaria e verrà sottoposto alle necessarie perizie per capire se la causa dell'incidente aereo. Fra le possibili cause c'è anche un improvviso malore del pilota.

Sembrerebbe già da escludere invece l'inesperienza: Pellegrini aveva il brevetto di volo da anni. Dopo un momento di fermo aveva deciso di ricominciare a volare la scorsa estate.

Due pagine su L'Eco di Bergamo del 4 marzo

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