Teorie dei giochi e premi Nobel
John Nash e Kuhn a Bergamo

Ospiti d'eccezione, nelle prossime settimane, all'Università degli Studi di Bergamo. Lunedì 14 settembre, sarà la volta di Harold Kuhn, professore emerito della Princeton University mentre domenica 4 ottobre, sarà la volta del celeberrimo premio Nobel John Nash jr.

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Ospiti d'eccezione, nelle prossime settimane, all'Università degli Studi di Bergamo. Lunedì 14 settembre, alle 17, nella sala Galeotti della sede universitaria di via dei Caniana 2,  sarà la volta di Harold Kuhn, professore emerito della Princeton University e laureato honoris causa in Economia all'Università degli Studi di Bergamo. Kuhn terrà una relazione dal titolo "Game Theory in Princeton" (partecipazione libera).

Domenica 4 ottobre, invece, sarà la volta del celeberrimo premio Nobel John Nash jr., della Princeton University. Alle 17.30 Nash terrà una conferenza sui Giochi cooperativi, nell'ambito delle manifestazioni di Bergamo Scienza. La relazione sarà preceduta da una breve introduzione alla Teoria dei Giochi da parte del prof. Gianfranco Gambarelli, prorettore dell'Università di Bergamo per le attività sociali e culturali degli studenti e professore ordinario di Matematica e Teoria dei Giochi nella Facoltà di Economia, amico di John Nash.

La partecipazione è gratuita. Essendo previsto un notevole afflusso di pubblico, conviene iscriversi alla voce «prenotazioni» sul sito www.bergamoscienza.it.

John Forbes Nash Jr. (nato a Bluefield , negli Usa, il 13 giugno 1928) è uno dei matematici più brillanti e originali del Novecento. Nash ha rivoluzionato l'economia con i suoi studi di matematica applicata alla "Teoria dei giochi", vincendo il premio Nobel per l'economia nel 1994.

Ma Nash è anche un geniale e raffinato matematico puro. Ha sempre avuto un'abilità poco comune nell'affrontare i problemi da un'ottica nuova e impensabile per gli altri, trovando soluzioni incredibilmente eleganti a problemi complessi, come quelli legati all'immersione delle varietà algebriche o alle equazioni differenziali paraboliche.

Nash ha vissuto per circa trenta anni tra i successi scientifici ed accademici e la malattia mentale. Durante la brillante attività scientifica in istituti universitari prestigiosi (come quello di Princeton) oppure in società come la Rand Corporation, dove insieme a logici, matematici, fisici e ingegneri esperti di teoria dei giochi, lavorò per il governo alle strategie politiche e militari della guerra fredda. Dovette convivere con la schizofrenia che spesso e per lunghi periodi nell'arco di trent'anni ne offuscò l'intelligenza e la creatività isolandolo emotivamente dal mondo esterno.

Dopo i periodi di crisi, spesso successivi ai ricoveri in ospedali psichiatrici, Nash tornava a fare matematica. Ma pochi mesi dopo la malattia si riacutizzava. Terapie come elettroshock, insulinoshock, con conseguente attacco epilettico e coma, camicie di forza chimiche, lo hanno segnato nel fisico, ma oggi Nash è un ottantenne che frequenta ancora l'Istituto a Princeton, studia ancora matematica ed è guarito dalla malattia.

Dal grande pubblico di tutto il mondo, l'affascinante figura di Nash è stata conosciuta grazie al film «A beautiful mind», dove Nash era interpretato da Russel Crowe.

Il celebre film (prodotto 2001) è opera del regista statunitense Ron Howard. Vincitore di quattro Golden Globe e di altrettanti Oscar ("miglior film", "miglior regia", "miglior sceneggiatura non originale" e "miglior attrice non protagonista" a Jennifer Connelly per il ruolo di Alicia Nash) narra, romanzandola ed omettendone alcune parti, la vita di John Nash. I fatti narrati dal film sono tratti dalla omonima biografia di Sylvia Nasar, che racconta la storia di Nash condendola con una miriade di dettagli, raccolti da matematici che lo hanno conosciuto e dallo stesso Nash (il libro è edito in Italia col titolo Il genio dei numeri - Storia di John Forbes Nash Jr., matematico e folle).

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