Autovelox, la storia infinita
Gli hanno messo un altro sigillo

Altro velo sull'autovelox di Paratico che finisce nuovamente nella «rete» sul lago e torna «illegale». Sequestrato a giugno dalla Procura della Repubblica di Brescia perché ritenuto illegittimo, dissequestrato il 23 luglio scorso dal Tribunale del Riesame.

Dietrofront, l'ennesimo. Altro velo sull'autovelox di Paratico che finisce nuovamente nella «rete» sul lago e torna «illegale». Sequestrato a giugno dalla Procura della Repubblica di Brescia perché ritenuto illegittimo, dissequestrato il 23 luglio scorso dal Tribunale del Riesame su richiesta del Comune di Paratico, è stato nuovamente posto sotto sequestro nei giorni scorsi su disposizione del pubblico ministero bresciano.

Non cessa di stupire la vicenda dei sigilli all'autovelox di Paratico, posizionato in via Garibaldi sulla provinciale 469 Sebina-occidentale che collega al lago e si allunga sino a Lovere attraverso la litoranea bergamasca. Lo strumento per il controllo della velocità è stato fermato a titolo «cautelativo» onde evitarne un eventuale utilizzo improprio da parte del Comune di Paratico.

«La nostra volontà è quella di arrivare a un accordo definitivo sulle competenze con la Provincia – chiarisce Maria Giulia Venturi, sindaco del centro bresciano sul lago confinante con Sarnico – abbiamo avviato i primi positivi incontri con l'assessore provinciale alla Sicurezza Mario Maisetti, con Carlo Caromani, comandante della Polizia provinciale, un tavolo tecnico indispensabile per trovare una soluzione adeguata, consapevoli della pericolosità della strada già teatro di gravi incidenti e spesso percorsa a velocità sostenute anche nelle aree del centro. Rimaniamo peraltro a disposizione delle autorità giudiziaria».

Tutto su L'Eco di Bergamo del 9 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA