Assalto con evasione a Gallarate
Ricerche estese in Bergamasca

Sono state estese anche alla Bergamasca le ricerche del detenuto che un commando ha fatto evadere con un vero e proprio blitz che ha assaltato un furgone della polizia a Gallarate, in provincia di Varese. L’evaso è un calabrese: ferite due persone, non sono gravi.

Sono state estese anche alla Bergamasca le ricerche del detenuto che un commando ha fatto evadere con un vero e proprio blitz che ha assaltato un furgone della polizia a Gallarate, in provincia di Varese.

Far West davanti al tribunale di Gallarate, dove il blitz per fare evadere un boss è finito nel sangue. È successo ieri pomeriggio, in viale Milano: poco dopo le 15 è scoppiata una sparatoria tra le guardie della polizia penitenziaria e un commando di almeno quattro persone che, pistola in pugno, hanno fatto fuggire un pericoloso detenuto di origini calabresi, Domenico Cutrì, di 32 anni. Nello scontro a fuoco è stato ferito il fratello di Domenico, Antonino Cutrì, di 30 anni. Il giovane è stato portato dai banditi a casa della madre, a Cuggiono, nel Milanese: la donna lo ha portato quindi in ospedale dove poi è morto.

Quello di ieri è stato un pomeriggio di terrore: in pochi minuti sono stati esplosi almeno una quindicina di colpi di pistola, anche se per il momento la dinamica dell’evasione non è ancora molto chiara. Domenico Cutrì, legnanese ma di origini calabresi, fino al 2013 si trovava all’interno del carcere di Saluzzo, ma poi era stato spostato perché da fonti confidenziali gli investigatori avevano appreso di un possibile tentativo di fuga. Nel dicembre del 2012 Cutrì era stato condannato all’ergastolo poiché ritenuto il mandante dell’omicidio di Lukacs Kobrzeniecki, giovane polacco freddato a Trecate nella notte fra il 15 e il 16 giugno del 2006. Il movente era la gelosia: pare che Cutrì non avesse digerito un apprezzamento di troppo che l’operaio straniero aveva rivolto alla sua donna.

Ieri pomeriggio era atteso al tribunale di Gallarate per rispondere di una questione di assegni falsi. Ma poco prima di entrare in tribunale, il furgone della polizia penitenziaria all’interno del quale era un custodia è stato assalito da un gruppo di uomini armati..l commando, di cui faceva parte il fratello Antonino e almeno altre tre persone, avrebbe preso in ostaggio una persona minacciandola di morte nel caso in cui non fosse stato liberato il detenuto. Ma è una circostanza da chiarire: potrebbe essere stata una messa in scena utilizzata dagli assalitori come diversivo. In pochi secondi è scoppiata una sparatoria. Una quindicina di bossoli sono stati ritrovati sull’asfalto, all’altezza dell’ingresso laterale. Un proiettile ha bucato una grondaia di una palazzina di via Milano, danneggiandola, ma per fortuna nessuno degli inquilini è rimasto ferito da proiettili vaganti. I malviventi hanno caricato Cutrì a bordo della macchina e sono scappati molto velocemente. In pochi istanti si sono allontanati da via Milano dirigendosi a tutto gas verso il Magentino. A quel punto Antonino, ferito a morte, è stato abbandonato senza vita davanti all’ospedale.

Ma la fuga non si è interrotta. Con una macchina nera, una Citroen, se la sono filata. È caccia all’uomo in tutta Italia. Nel frattempo sul piazzale della Questura si sono concentrate le pattuglie dei carabinieri della Compagnia di Gallarate, guidati dal capitano Michele Lastella, i poliziotti del commissariato coordinati dal vice questore aggiunto, Gianluca Dalfino e gli agenti della Penitenziaria.

Il piazzale è rimasto chiuso per diverse ore durante le quali gli specialisti della Scientifica hanno effettuato i rilievi tecnici in modo da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. I due feriti della Penitenziaria, lievemente contusi nello scontro, ma non colpiti dalle armi da fuoco, sono stati dimessi in serata. Sono stati trasportati all’ospedale di Gallarate, ma per fortuna non sono gravi.

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