Casinò a San Pellegrino: approvata
la mozione in Consiglio Regionale

Con 28 si, 22 no e un astenutonel tardo pomeriggio di martedì il consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione presentata da tutti i consiglieri regionali bergamaschi.

Mozione con la quale si chiede alla Regione di farsi portavoce a Roma per l’ottenimento dell’autorizzazione al ministero dell’ interno per l’istituzione di una casa da gioco nel territorio del Comune di San Pellegrino Terme.

La mozione, presentata dal consigliere Roberto Bruni (Patto Civico) è stata sottoscritta dai colleghi bergamaschi Barboni, Scandella, Saita, Anelli,Capelli, Fatuzzo, Sorte e anche dalla consigliera Magoni..

«Qualora questa ipotesi si dimostrasse di difficile percorribilità - spiega Bruni - i parlamentari eletti in Lombardia si adopereranno ulteriormente perché il Parlamento approvi una legge che, regolamentando la materia delle case da gioco, consenta la riapertura del Casinò di San Pellegrino Terme».

Bruni esprime «soddisfazione per l’esito della votazione - tale grazie anche alla compattezza della quasi totalità della delegazione bergamasca - che sollecita il superamento, da parte del Consiglio regionale, del conservatorismo dello status quo, con il monopolio dei quattro Casinò esistenti».

Soddisfatto il consigliere regionale del Carroccio, Roberto Anelli: «Il comune di San Pellegrino Terme, come del resto l’intera Valle Brembana sta vivendo una pesante crisi occupazionale e sociale, inasprita anche dalle recenti chiusure d’importanti fabbriche del territorio. Il settore turistico acquisisce così un’importanza strategica per l’economia di questa zona ricca di bellezze naturali e di un vasto patrimonio culturale e storico».

Giusto pochi giorni fa il Parlamento ha approvato un ordine del giorno nel quale impegna il Governo a prendere iniziative volte ad autorizzare la riapertura del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme ed un’analoga mozione fu approvata anche dal Consiglio Provinciale di Bergamo in data 14 gennaio 2013.

Conclude il consigliere leghista: «Non dimentichiamo poi l’assurdo paradosso tutto italiano dove lo Stato autorizza migliaia di sale slot e apparecchi sparsi nei bar, peraltro finiti più volte sotto i riflettori per il tema della dipendenza dal gioco, ma non i casinò dove l’attività di gioco potrebbe essere più controllata e meglio regolamentata e le cui ricadute in termini economici si riverberano positivamente su tutta l’economia locale».

«Siamo molto soddisfatti – dichiarano i due consiglieri regionali del Pd, Mario Barboni e Jacopo Scandella, tra i firmatari della mozione -: questo progetto rientra in un quadro generale di rilancio della Val Brembana che segue l’apertura delle terme e favorisce la riapertura dello storico Grand Hotel».

«In questi anni la crisi economica ha messo in ginocchio la valle e la mozione va nella direzione di dare una chance alla valle in termini occupazionali e per il rilancio del turismo e dell’economia locale. Quindi riteniamo opportuno che Regione Lombardia promuova questo progetto facendosi portavoce a Roma per l’ottenimento dell’autorizzazione necessaria per l’apertura del Casinò, al momento in stand-by presso il ministero dell’Interno».

«Questa mozione dimostra ancora una volta l’attenzione di Regione Lombardia a Bergamo e alla Valle Brembana», commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. «Prima la Variante di Zogno, su cui la Regione ha già stanziato le risorse necessarie in attesa dell’impegno formale della Provincia, e ora il sostegno alla richiesta di riapertura del Casino: spiace che qualcuno si sia detto contrario».

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