Corsi di arabo e romeno
Scoppia la polemica a Romano

Una scuola di lingua araba. L’iniziativa è prevista nel piano d’azione pluriennale per l’integrazione e la coesione sociale approvato dalla Giunta comunale di Romano.

Una scelta subito contestata dalla sezione della Lega Nord. A Romano al 31 dicembre del 2013 i residenti erano 19.371, con 4.113 stranieri di cui 1.184 albanesi, 1.087 romeni, 511 del Marocco e 348 indiani. Appena insediato il sindaco Sebastian Nicoli ha affidato alla consigliere comunale Chiara Longhi, che ha specifiche esperienze nel settore, la delega per la coesione sociale e l’integrazione dei cittadini stranieri, rom e sinti. Con l’obiettivo, si legge nelle delibera della Giunta, di «raggiungere nei prossimi 5 anni una progressiva partecipazione delle Comunità migranti e della Comunità rom alla vita attiva della cittadinanza».

Tra le iniziative in progettazione o in fase di realizzazione: la presentazione di una guida sulla raccolta differenziata plurilingue, il vicinato solidale e l’animazione nei quartieri, la giornata delle associazioni migranti da tenersi nel gennaio-febbraio 2015, la scuola di lingua araba per cui si è nella fase di pre-avvio e la scuola di lingua romena sulla base dell’accordo interministeriale con il ministero di Bucarest con lezioni presso la scuola elementare De Amicis.

«A chi è rivolta e perché?»Protesta la sezione della Lega Nord con un comunicato: «Vediamo un’esaltazione delle diversità a senso unico. Anziché cercare di rafforzare o creare nuovi strumenti per l’insegnamento dell’italiano e delle basi di educazione civica agli immigrati che sono fondamentali per una corretta integrazione, assistiamo increduli alla fantomatica scuola di lingua araba. A chi è rivolta e con quali finalità?».

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