Locatelli: «Soldi a Brambilla?
Per aprire porte in Regione»

Pierluca Locatelli ha concesso una lunga intervista a L’Eco. Nell’edizione di domenica abbiamo pubblicato la prima parte, dove l’ex imprenditore (ora camionista), indagato per corruzione, ha ammesso di aver pagato tangenti per tentare di salvare le proprie aziende. Ecco la seconda parte

Signor Locatelli, ci dice dei suoi rapporti con la Compagnia delle opere?

«Un po’ mi sono iscritto per convinzione, un po’ perché mi conveniva. È come iscriversi all’Unione industriali o all’Aceb. Pure la Cdo è un’associazione che aiuta gli associati».

I pm di Milano l’accusano di aver eseguito lavori gratuiti all’Imiberg di Bergamo per 781 mila euro e di aver elargito alla Cdo, tra prestazioni acquistate ma ritenute fittizie e soldi girati, circa un milione e mezzo di euro. In pratica, secondo chi indaga, tangenti mascherate per avere via libera in Regione su appalti o concessioni come la discarica di Cappella Cantone.

«Per i lavori all’Imiberg, l’importo dell’appalto eseguito era molto più alto e il resto è stato regolarmente pagato. Ho donato quei 781 mila euro, ma diciamo che ho rinunciato all’utile di impresa e a poco altro. In più, in Imiberg i lavori li ho eseguiti, per la maggior parte, anni prima della richiesta di autorizzazione per Cappella Cantone. Comunque, credo che i lavori abbiano dato alla scuola un’immagine migliore e che ci sia stata una grande opera di recupero del complesso storico di via Santa Lucia che era letteralmente cadente. L’opera di ristrutturazione, eseguita da noi solo in minima parte, avrà un grande beneficio economico e di tutela immobiliare e storica anche per la proprietà, che mi risulta essere una fondazione senza scopo di lucro (gli Istituti educativi bergamaschi, estranei all’indagine; i quali, contattati ieri dal nostro giornale, hanno escluso rapporti con Locatelli, ndr): un po’ mi sento anche orgoglioso».

E in cambio dalla Cdo che ha ottenuto?

«Io dalla Cdo non ho mai ottenuto nessun lavoro, anche perché non si occupa di queste cose. La Cdo è forte in Regione e la Regione non tratta appalti che mi interessino».

L’accusano di aver pagato 50 tessere del Pdl in favore di Angelo Capelli, attuale coordinatore provinciale.

«Erano 500/600 euro di roba, servivano per far numero. Non credo che sia reato aiutare qualcuno. E poi, tutti in quel periodo erano in giro a cercare tessere».

I 400 mila euro che l’accusano di aver dato per le consulenze di Custodia, società che fa riferimento a Guglielmo Alessio (non indagato, ndr),esponente di spicco della Cdo di Bergamo?

«Ne ho versati solo 200 mila, giustificati come prestazioni di Brambilla (Luigi, ai tempi procuratore della società e vice presidente di Cdo Bergamo, indagato, ndr) ed altri. Hanno anche eseguito ricerche di personale e consulenze bancarie tramite altri loro dirigenti».

In che consistevano le prestazioni di Brambilla?

«Accompagnava il mio tecnico in Regione. Il mio consulente doveva portare documenti o parlare con i vari tecnici del progetto, ma spesso trovava porte chiuse o appuntamenti in tempi troppo lunghi. Con l’aiuto di Brambilla, queste porte a volte si aprivano più in fretta. Non oso immaginare senza Brambilla quanti anni avrei dovuto aspettare,visto che con il suo “aiuto” ci abbiamo impiegato 55 mesi. Ecco uno dei “cancri” di questa Italietta! Così è impossibile fare impresa. E, intanto, l’amianto continua ad andare in Germania, per la gioia della Merkel & c.».

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