«Mai», lavori a rischio di stallo
Tentorio: servono altri sponsor

La Mai chiama, ma Bergamo non risponde. Ci ha provato in tutti i modi l’amministrazione comunale. Prima la lettera firmata dal sindaco in persona, poi gli appelli lanciati a più riprese dagli assessori, infine gli incontri faccia a faccia con i potenziali sponsor. Risultato: zero.

La Mai chiama, ma Bergamo non risponde. Ci ha provato in tutti i modi l’amministrazione comunale. Prima la lettera firmata dal sindaco in persona, poi gli appelli lanciati a più riprese dagli assessori, infine gli incontri faccia a faccia con i potenziali sponsor. Risultato: zero al quoto o giù di lì.

Perché, nonostante gli sforzi, per il momento gli unici contributi privati sono quelli che già si conoscevano e cioè i fondi stanziati da Ubi Banca per il telo con cui è stato rivestito il ponteggio della facciata e il consistente sconto concesso a suo tempo dall’impresa che aveva fornito la struttura destinata a mettere in sicurezza la sala Furietti.

«Purtroppo - ribadisce il primo cittadino Franco Tentorio - abbiamo avuto molti contatti, numerosi interessamenti senza però ottenere finora un centesimo in più rispetto a ciò di cui già disponevamo».

Cosa vuol dire? «Significa - aggiunge Tentorio - che adesso come adesso di sicuro c’è solo il primo lotto di lavori, quello già finanziato con fondi comunali per 1,2 milioni di euro, comprendente la facciata e il salone Furietti. Il resto, senza un’adeguata copertura, rischia invece di restare al palo». Il resto è un pacchetto da 1,4 milioni nel quale figurano una decina di interventi in tutto.

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