Movente economico per l’omicidio
Poi il tragico gesto verso la moglie

È di carattere economico il movente del tragico fatto di cronaca nera avvenuto tra Segrate e Bottanuco giovedì 3 aprile. Domenico Magrì, 81enne di Cerro di Bottanuco, ha ucciso con un colpo alla testa il socio in affari Carmelo Orifici. Poi l’epilogolo a Bottanuco.

È di carattere economico il movente del tragico fatto di cronaca nera avvenuto tra Segrate e Bottanuco giovedì 3 aprile. Domenico Magrì, 81enne di Cerro di Bottanuco, ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca il socio in affari Carmelo Orifici, in un cantiere edile di Segrate. Dalle indagini svolte dai carabinieri i due dovevano mettersi d’accordo per liquidare le loro società.

Magrì voleva infatti liquidare le sue quote ma i due soci, in affari da una decina di anni, non si mettevano d’accordo sull’aspetto finanziario. Da qui le tensioni tra i due e il fatto di sangue che si è consumato nella mattinata. Magrì aveva con sè una revolver calibro 765 (la detenzione dell’arma è risultata alle forze dell’ordine regolare, magrì non aveva però il porto d’armi, ndr), probabilmente per minacciare Orifici: la discussione è però degenerata e quando l’imprenditore di Bottanuco ha estratto il revolver, il socio ha tentato di scappare. Da qui il colpo mortale alla nuca.

Si suppone che Magrì, però, consapevole di finire in carcere e cosciente delle precarie condizioni di salute della moglie, abbia deciso, probabilmente in un raptus di follia, di uccidere anche la donna, Maria Artale, costretta da un ictus su una sedia a rotelle.
Magrì ha quindi raggiunto la moglie nella loro abitazione di via Kolbe, a Cerro di Bottanuco: la 82enne era seduta sul divano e il marito l’ha freddata con un colpo alla fronte. Infine, il tragico epilogo con il suicidio: l’uomo si è tolto la vita con un colpo di pistola alla tempia.

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