Orio al Serio, caos voli notturni
I sindaci: vogliamo certezze

Orio, la confusione regna sotto i cieli. E sui voli notturni i sindaci chiedono nuovamente delucidazioni al ministero: «Divieto generalizzato – scrivono infatti dal tavolo dei sindaci dei Comuni interessati – infatti rappresenta un’interpretazione errata, chiediamo certezze sulla normativa vigente».

Dal Tavolo arriva dunque la bocciatura dell’interpretazione data dal ministero dell’Ambiente sui voli notturni, che aveva risposto ai dubbi sollevati dai primi cittadini con una lettera inviata il 9 giugno scorso. Nel documento, il ministero faceva riferimento esclusivamente al Dpr 476/99, che sancisce il divieto generalizzato dei voli notturni, che però possono essere autorizzati in via eccezionale nella fascia notturna dalle 23 alle 6 con specifico decreto dello stesso dicastero. Documento che, per l’aeroporto di Orio al Serio, non risultava agli atti dello stesso ministero e questo farebbe scattare, almeno in via teorica, un divieto generalizzato ai voli notturni per quanto riguarda lo scalo bergamasco.

Interpretazione però ritenuta errata dagli stessi sindaci, in quanto «la lettura combinata delle direttive europee e delle disposizioni nazionali in tema di voli notturni porta, contrariamente a quanto scritto dal ministero, a ritenere insussistente fin dal 2005 un divieto generale aprioristico per i voli notturni – si legge nella nuova missiva firmata all’unanimità da sindaci e assessori e inviata a Mariano Grillo, direttore generale del Ministero dell’Ambiente (e per conoscenza anche a Enac, Sacbo e Arpa) – prevedendo la possibilità di introdurre misure restrittive solo a seguito di un procedimento partecipato, preventivo e con ampie garanzie di partecipazione».

Da qui il parere contrario dei sindaci, che hanno messo nero su bianco i loro dubbi. «A nulla vale pertanto scrivere (e pare a questo punto addirittura fuorviante) che per l’aeroporto di Orio non esiste agli atti alcun decreto autorizzativo di voli notturni, in quanto ciò non è più necessario né richiesto dal 2005». I sindaci hanno quindi chiesto nuove delucidazioni al ministero dell’Ambiente.

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