Guerriglia No-Expo, Milano conta i danni
«Massima durezza contro i teppisti»

Tensioni e auto in fiamme a Milano per il corteo May Day Parade No-Expo. In città 500 black bloc hanno incendiato auto e distrutto vetrine. Dieci fermati, 11 agenti feriti. Mattarella e Renzi: i teppisti vanno puniti.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi condannano fermamente le violenze dei black bloc a Milano a margine della inaugurazione dell’Expo. «Violenza tanto più esecrabile - ha detto il capo dello Stato - in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo».

Il Capo dello Stato, nell’auspicare che i responsabili delle violenze siano al più presto assicurati alla giustizia, ha dato la sua piena solidarietà alle forze dell’ordine e ai cittadini di Milano, «vittime di pesanti danneggiamenti». In sintonia con il presidente della Repubblica la presa di posizione di Palazzo Chigi che, nel sottolineare come il volto autentico di Milano sia quello, positivo, nobile e bello, dell’apertura dell’Expo al Mondo, avverte: il lavoro per questa manifestazione «non sarà insultato dai violenti e da questi vigliacchi incappucciati».

Anche dal governo arriva la solidarietà alle forze dell’ordine, mentre le forze politiche, oltre allo sgomento e alla condanna per quanto accaduto nel capoluogo lombardo, hanno acceso una violenta polemica sulle responsabilità dell’Esecutivo, e in particolare del ministro dell’Interno Angelino Alfano, per il quale la Lega Nord chiede a gran voce le dimissioni. Richiesta che viene rispedita al mittente dalla maggioranza, in modo particolare dagli esponenti di Ap, il partito di cui il responsabile del Viminale è leader.

Il fuoco di fila di Forza Italia si concentra invece sulle mancanze dell’Esecutivo guidato da Renzi, mentre dalla sinistra più in generale si definiscono i black bloc come i veri alleati del potere e nemici dei movimenti. Il Pd nel condannare con forza le violenze e nel difendere l’operato delle forze dell’ordine, parla di una «logica vigliacca di devastazione fine a se stessa» che sarà respinta in ogni modo».

«Abbiamo fermato molti delinquenti preventivamente e altri ancora oggi pomeriggio: adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, commentando gli scontri della manifestazione no Expo di Milano.

Sono circa una decina i giovani (sarebbero sei gli italiani) portati in Questura a Milano per controlli in relazione agli incidenti accaduti nel pomeriggio durante la manifestazione contro Expo. I giovani sono stati bloccati nei pressi di piazza Buonarroti. Lo hanno riferito i legali che sono stati contattati per la loro difesa.

Il presidente della Repubblica Mattarella ha espresso «ferma condanna della violenza» e «solidarietà ai cittadini e alle forze dell’ordine». Per il presidente bisogna «punire i teppisti». Anche il sindaco di Milano ha sottolineato la necessità di «isolare, individuare, punire senza se e senza, ma i delinquenti».

«Pieno sostegno alle forse dell’ordine che stanno fronteggiando a Milano la guerriglia urbana scatenata da imbecilli violenti che devono finire in galera», ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni su twitter.

In via D’Arezzo, mentre le forze dell’ordine avanzano tra le macchine bruciate, quasi in piazza Pagano, tanti caschi, giacche e pantaloni neri testimoniano il fatto che molti dei black bloc si sono cambiati d’abito.

In piazza Conciliazione contro le forze dell’ordine sono state scagliate anche due molotov e sono state date alle fiamme altre auto. Il corteo è stato frazionato e una parte è stata indirizzata verso viale Coni Zugna per cercare di fare fronte «alle criticità» come è stato spiegato dalle forze dell’ordine.

I black bloc hanno dato fuoco alla sede della Bnl in piazza Virgilio a Milano. Intanto continua nelle vie adiacenti il lancio di pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine, che stanno rispondendo con un fitto lancio di lacrimogeni.

Tre auto sono state date alle fiamme nel corso di un tafferuglio scoppiato tra i black bloc e le forze dell’ordine nel corso del corteo. I black bloc hanno iniziato una fitta sassaiola contro le forze dell’ordine in corso Magenta, nei pressi dell’incrocio con largo d’Ancona, quindi hanno spaccato i vetri delle auto e le hanno bruciate.

In piazza Resistenza partigiana sono stati lanciati oggetti e petardi contro le forze dell’ordine schierate in tenuta antisommossa. La polizia – duemila agenti in campo per la manifestazione – sta utilizzando gli idranti per disperdere i manifestanti, che però non demordono. Scritte sono comparse sui muri e sulle vetrine di McDonald’s.

Scritte con lo spray sono state fatte sul palazzo dell’Enel in via Carducci a Milano da un gruppo di contestatori che ha lasciato sulla facciata della sede dell’azienda scritte utilizzando uno stencil. Questo gruppo, completamente vestito di nero, sembra avere il compito di segnare con la vernice tutte il percorso della manifestazione.

Un grande striscione con il logo di Expo e la scritta «Debito cemento è precarietà» ha aperto il corteo No Expo May Day Parade, partito nel primo pomeriggio. La manifestazione di quest’anno è dedicata alle problematiche dell’alimentazione nel mondo e di conseguenza anche il corteo No Expo che la contesta con l’hashtag #NoExpo.

Tutte le vie che intersecano il percorso del corteo e conducono verso le zone centrali sono state transennate dalle forze dell’ordine e, in quelle più larghe, sono state anche anche posizionate cancellate mobili.

Nella mattinata dell’apertura ufficiale era già scattato un presidio di protesta davanti ai cancelli dell’Expo. Manifestanti anche da Bergamo: due pullman del Pacì Paciana sono partiti la mattina dalla Malpensata.

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