«Pesca di frodo e abusivi»
Sul lago come nel Far West

Dopo la morte del sub finito in una rete Legambiente torna a denunciare scarsi controlli: «Meno reati quando c’era la barca dei carabinieri».

Nonostante vasti appelli partiti da tutto il lago, inspiegabilmente il 1° gennaio 2011 la motovedetta dei carabinieri scompare dal Sebino. Così, di punto in bianco e senza un vero perché. Dopo trent’anni di onorato servizio, arriva l’ordine di sbaraccare e alla fine dello stesso anno si era capito che gli appelli erano caduti nel vuoti, mentre a Iseo il motoscafo viene tirato su dall’acqua e messo definitivamente a riposo. «Da allora, qui sul Sebino lo sa anche chi non è pescatore – dice il vicesindaco di Tavernola, Ioris Pezzotti –: il fenomeno della pesca di frodo si è intensificato, mancando in particolare i controlli notturni». Legambiente Basso Sebino calca la mano: «Senza motovedetta dei carabinieri sul lago d’Iseo c’è il Far West».

La denuncia degli ambientalisti di Dario Balotta - l’ennesima di questi anni, a onore del vero - arriva all’indomani della tragica morte del sub di Ponteranica, Lorenzo Canini, rimasto impigliato sabato 2 gennaio durante un’immersione a Tavernola, in una rete che non aveva nè sigilli di riconoscimento, nè il gavitello di segnalazione, dunque abusiva.«Il grave incidente – scrive Balotta – ripropone con forza il tema della sicurezza sul lago d’Iseo. Dopo l’abbandono delle attività di controllo e prevenzione svolte dalla motovedetta dei carabinieri, sono aumentate le attività illegali e la pesca di frodo si è sviluppata al punto tale de rendere le reti una trappola per le attività dei sub».

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