Procedure edilizie. Bergamo snellisce
«La Regione non vanifichi i nostri sforzi»

Il sindaco Giorgio Gori e l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni scrivono alla Regione Lombardia chiedendo di non vanificare gli sforzi di digitalizzazione e semplificazione che il Comune di Bergamo ha messo in campo per snellire le procedure edilizie. La Regione risponde.

La Regione Lombardia ha recentemente adottato delle misure che riducono il numero di informazioni richieste agli utenti dei servizi di edilizia, ma che, paradossalmente, allungano i tempi delle istanze e costringono gli utenti a fornire dati integrativi a più riprese.

Il Comune chiede quindi alla Regione un confronto in cui gli Enti che hanno messo in atto le migliori procedure di digitalizzazione possano condividere la loro esperienza, cercando soluzioni che possano essere davvero innovative e che abbrevino i tempi delle procedure agli utenti.

Ecco il testo della lettera, indirizzati agli assessori regionali Massimo Garavaglia e Viviana Beccalossi. «Gentili assessori, quanto recentemente sancito nell’accordo tra Governo, Regioni, Comuni, Città Metropolitane e Province dello scorso 18 dicembre, relativamente all’adozione della modulistica unificata per gli interventi edilizi prevede che: le Regioni adottino specifiche normative regionali e di settore in coerenza con gli indirizzi assunti; gli enti locali adeguino la modulistica in uso».

«Il lavoro svolto a livello nazionale sulla modulistica per l’edilizia è ha adottato l’approccio di tagliare a tappeto i contenuti dei moduli riducendo drasticamente il numero di informazioni raccolte. Al tavolo di lavoro istituito da Regione Lombardia, si è purtroppo ricalcato tale approccio. Il nostro Comune ha da tempo avviato un processo virtuoso di semplificazione e di digitalizzazione dei procedimenti che prevede la presentazione telematica delle istanze di edilizia residenziale e produttiva».

«Alla luce della nostra esperienza vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcune preoccupate considerazioni. La semplificazione non consiste nel ridurre il numero di pagine dei moduli. È vero che questo rende più rapida la presentazione dell’istanza e delle comunicazioni, ma non contribuisce in nessun modo a snellire il procedimento. Chiedendo un minor numero di informazioni e riducendo il grado di dettaglio nella fase di presentazione, si aggrava il lavoro degli uffici con la conseguenza che saranno emesse molte più richieste di integrazione e che i procedimenti saranno frequentemente sospesi. Con l’obiettivo di semplificare, si produce paradossalmente l’effetto opposto, con aggravio di lavoro gli Enti e allungamento dei tempi per i cittadini e le imprese. Non si deve dimenticare che i tempi di evasione delle pratiche non sono connessi alla durata della fase di presentazione, ma a quella della fase di istruttoria!»

«La digitalizzazione dei procedimenti richiede l’esecuzione di controlli automatici. La possibilità di guidare la compilazione dei moduli e di eseguire controlli automatici sulla completezza della documentazione presentata è strettamente legata all’acquisizione delle informazioni necessarie a individuare l’elenco degli allegati previsti. Queste informazioni possono essere raccolte nell’asseverazione, ma è necessario che siano dettagliate. La formula generalmente adottata, che prevede una generica dichiarazione di conformità, rende impossibile eseguire qualsivoglia controllo di completezza e fornire supporto alla compilazione».

«Conclusioni . Nella nostra esperienza la presenza di controlli telematici e delle omologhe dichiarazioni cartacee non ha mai suscitato alcuna recriminazione da parte di professionisti e imprese. Gli imprenditori non richiedono di non fornire informazioni, richiedono assicurazioni circa il rispetto dei tempi di istruttoria! In un contesto di contrazione degli organici e di riduzione della capacità economica della PA locale l’intervento legislativo dovrebbe essere volto a snellire e rendere più rapido il lavoro dei funzionari. Una vera semplificazione si deve basare sull’accorciamento dei tempi procedimentali e sull’eliminazione di colli di bottiglia, sarebbe auspicabile che la nuova modulistica regionale andasse in tale direzione. Se non si interverrà prima della pubblicazione della DGR, si rischia che i Comuni virtuosi, adottando la nuova modulistica, facciano un significativo passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti».

«Richieste. Riteniamo necessario che la formulazione del testo della DGR con la quale si adottano i moduli consenta ai Comuni virtuosi di inserire delle checklist aggiuntive che consentano la creazione di percorsi guidati per gli utenti. Il nostro Comune si rende disponibile a partecipare a un tavolo di lavoro al quale la Regione Lombardia raccolga le istanze degli Enti che hanno posto in atto le migliori pratiche di digitalizzazione. Con estrema fiducia attendiamo un vostro intervento che tenga in considerazione le ragioni esposte. Cordialmente, ringraziamo».

Il sindaco Giorgio Gori

L’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni

Qui la risposta degli assessori regionali Viviana Beccalossi e Massimo Garavaglia.

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